Spending review approvata all'unanimità. Dopo un lungo confronto maggioranza e opposizioni trovano una sintesi sull'articolo 12 della legge di bilancio, tutto dedicato alla revisione della spesa pubblica. Il testo approvato stabilisce che, coerentemente con gli obiettivi programmatici fissati dall'Allegato zeta, da gennaio il Congresso di Stato avvierà un processo di revisione della spesa complessiva della pubblica amministrazione, degli enti del settore pubblico allargato, delle società e degli enti partecipati dallo Stato e di tutte le società che beneficiano di contributi pubblici diretti o indiretti. Tutto questo è affidato a un Gruppo Tecnico composto da 5 persone. 3 saranno nominate dal governo, due dal Consiglio Grande e Generale che indicherà un rappresentante della maggioranza ed uno delle opposizioni. Entro la fine di maggio il Gruppo Tecnico dovrà presentare all'Aula le criticità rilevate e proporre gli interventi di correzione. Quindi l'Esecutivo sottoporrà al Consiglio un piano di riduzione della spesa. Se la Spending review non consentirà un risparmio effettivo di costi, coerente con gli obiettivi dell' allegato zeta, il Congresso di Stato proporrà nell'assestamento di bilancio i tagli necessari per realizzarli. E' sul costo della politica invece che l' Aula non trova una sintesi. Il governo taglia del 10% il contributo dello Stato a partiti e movimenti, stanziando – complessivamente – 1 milione 83mila euro. Rete, aveva proposto una riduzione del 30% senza trovare il consenso generale. A riaprire il confronto è stata la disponibilità, avanzata da Mario Venturini, di Ap, a valutare una ulteriore diminuzione. L'opzione di rinviare ad un confronto successivo la decisione definitiva è stata bocciata in modo bipartisan e con qualche accusa di strumentalizzazione dall'Aula.
s.t.
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