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Consiglio: tiene banco il dibattito su fine legislatura e scenari elettorali

Mussoni, Democrazia Cristiana: "Si parte da attuale maggioranza ma nessuna preclusione per gli altri partiti. Prima delle 'alchimie' politiche, confronto sulle priorità da condividere".

di Luca Salvatori
15 gen 2024

Dell'Accordo di Associazione con l'Ue – e cioè il tema più atteso della sessione - non se ne parlerà prima di venerdì prossimo, nel frattempo l'aula sarà impegnata nell'esame di un corposo ordine del giorno con 42 commi, molti dei quali di 'peso', comprese leggi in seconda lettura e nomine in ruoli apicali di enti e partecipate.

Palpabile intanto, nel comma comunicazioni che come sempre apre i lavori dell'aula, il clima di fine legislatura. Francesco Mussoni capogruppo del Pdcs – partito più grande del paese, che resta al centro delle dinamiche politiche – ha indicato l'attuale maggioranza come base per guardare al futuro, senza tuttavia chiudere la porta alle altre forze politiche, rimarcando che in questa fase non bisogna cadere nella logica delle alchimie politiche, concentrandosi piuttosto sulle priorità e le conseguenti convergenze. Giovagnoli, del Psd, vede la parte riformista e quella conservatrice lavorare assieme; Rossi, del Gruppo Misto, propone una nuova stagione con il concorso delle forze progressiste e liberali che definisce 'l'altra metà del cielo'; RF ha identificato una piattaforma di tematiche da condividere su cui lavorare nella prossima legislatura; Libera sembra puntare al rafforzamento della sinistra e dell'area riformista.

Rete non scopre le carte sulle ipotetiche alleanze e con Ciavatta ipotizza addirittura un futuro governo tecnico per fare le riforme che servono, bollando come una prova di matrimonio 'miseramente fallito' il flop dell'emendamento alla finanziaria sottoscritto da Dc e Libera. Alleanza Riformista, con Mancini, esorta ad una politica che dialoghi a 360° e sia in grado di tracciare una prospettiva con obiettivi condivisi, senza guardare alle poltrone. Domani Motus Liberi non si sbilancia e ribadisce l'obiettivo della comunità energetica nazionale, proponendo anche l'istituzione – il 16 dicembre di ogni anno – della giornata nazionale dello spazio, in coerenza con la volontà di coinvolgere il paese nel settore della “space economy”.

Ciò che sostanzialmente emerge, considerate anche le diverse sensibilità all'interno delle singole forze politiche, è che tutti i giochi, per le prossime elezioni, sono ancora aperti. Nulla di certo anche sulla data delle urne che è da raccordare con la firma e la ratifica dell'Accordo di Associazione con l'Ue: maggioritaria, ad oggi, l'opzione del 26 maggio, ma resta in pista anche la possibilità di giugno – il 9 tra l'altro si voterà in Italia, per le Europee – e c'è anche chi preferirebbe andare ad elezioni a settembre.

Prima della sospensione della seduta per la pausa 'cena' il Segretario di Stato agli Esteri Luca Beccari, rispondendo ad una interrogazione di tutte le opposizioni, ha confermato la presenza ad una riunione di maggioranza e Governo a Palazzo Begni, lo scorso 16 dicembre, di Fiorenzo Stolfi, per il Psd, e Paride Andreoli per Elego, delegati a partecipare dai rispettivi partiti. Ha anche precisato che l'incontro si era tenuto su richiesta della componente 'socialista' di maggioranza, preoccupata, all'epoca, per l'emendamento alla finanziaria, firmato da DC e Libera. Il Segretario di Stato Lonfernini – ha chiarito Beccari – ha lasciato la riunione un'ora dopo l'inizio.





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