Il Consiglio Grande e Generale approva, all'unanimità, i due ordini del giorno sulla giustizia che, di fatto, chiudono la lunga discussione sulla questione morale avvenuta in comma comunicazioni. L'Aula rinnova la propria considerazione nei confronti della Magistratura ed esprime sostegno ai giudici che, per il loro lavoro, si trovano più esposti. Contemporaneamente impegna il Governo a portare in Consiglio, entro dicembre, le disposizioni penali contro la corruzione in ambito privato. Durante le dichiarazioni di voto il consigliere indipendente Federico Pedini Amati afferma che “il dossieraggio sta continuando” e dopo avere condannato questo medoto infame fa anche sapere di avere informato del fatto la Magistratura. Non viene sottoposto al giudizio dell'Aula, in quanto ritenuto inammissibile, l'Odg presentato dai gruppi consiliari di Civico 10, RETE, Sinistra unita e Pedini Amati volto a richiedere lo scioglimento del Consiglio Grande e Generale. Respinto con una contrarietà maggiore rispetto alle dichiarazioni ascoltata in Aula l'ordine del giorno presentato da Rete per “avviare verifiche sulle affermazioni del segretario di Stato Valentini per individuare eventuali collegamenti con il disegno di delegittimazione” contro i magistrati che ha registrato 10 voti a favore, 40 contrari e 2 astenuti. No anche all'ordine del giorno, sempre di Rete, che avrebbe impegnato il governo a non avviare il sostegno a Cassa di Risparmio prima della rimozione, da parte della fondazione Sums, del proprio attuale presidente, Clelio Galassi, bocciato con 12 si, 31 no e 1 astenuto. Ratificato il Decreto che sancisce la messa in liquidazione della Centrale del Latte. E' stato raggiunto un accordo onorevole per tutti, premette il Segretario Mularoni. Sulle questioni fondamentali sono rimaste le condizioni indicate nel bando. Sulla sicurezza dell'immobile è stato introdotto un emendamento che permette ai produttori di latte di iniziare a fare i lavori dai primi di novembre, sotto la supervisione della Protezione civile. La zona bianca rimarrà fino al 1 novembre del 2019. Tutti i gruppi salutano con soddisfazione la proprietà sammarinese della Centrale e tutti sottolineano la necessità di tutelare i dipendenti. La Centrale oggi ne conta 15: 5 impiegati, 9 operai e un dirigente con contratto di diritto pubblico. Un dipendente sta per andare in pensione, 7 li assumerà la cooperativa. Per gli altri 6, anticipa Antonella Mularoini, rimangono ragionamenti in piedi o verso il nuovo caseificio che aprirà in gennaio o in settori che si occupano di agro-alimentare. Al centro dell'attenzione è adesso il Polo del lusso, con il decreto che contiene gli adeguamenti normativi per la realizzazione del comparto commerciale.
Sonia Tura
Sonia Tura
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