E' stato un lungo travaglio ma il Parco Scientifico e Tecnologico ha finalmente una casa: sarà a Galazzano. Passano infatti con 27 voti a favore e 12 contrari le modifiche al Prg per la realizzazione di quattro interventi, che comprendono anche un parcheggio a Montegiardino, l'ampliamento della Zona produttiva alla Ciarulla e un nuovo campo sportivo finanziato dalla Uefa ad Acquaviva. Nell'opposizione ci sono però perplessità per la mancata riqualificazione dell'esistente e per l'assenza di una progettazione. Al voto non partecipano i Consiglieri di Rete. I loro banchi rimangono vuoti per tutta la seduta. C'è molta curiosità in Aula, ma dal movimento, per ora, nessun commento. Tornando al Pst, è grande la soddisfazione di Marco Arzilli. “Le parole chiave del Parco scientifico – dice – sono trasparenza e condivisione”. Proprio per rassicurare i cittadini sul reale utilizzo della porzione del territorio sottoposta a variante, è stato introdotto un emendamento che impegna a portare il progetto nuovamente in Consiglio quando sarà corredato dalla convenzione. Poi l'Aula prosegue spedita e approva con 25 sì e 7 no la seconda legge di varianti al Prg, questa volta per servizi utili a comunità e imprese. Rientra anche la creazione di aree per lo stoccaggio di materiali inerti. Un'occasione, dunque, per tornare sul tema rifiuti. Antonella Mularoni ammette che sì, si è partiti in ritardo, ma dopo aver recuperato terreno, l'obiettivo del 50% di raccolta porta a porta è più vicino, arriverà entro l'anno. L'Unione Europea si prefigge il 65% entro il 2020? “Noi ci auguriamo – dice - di fare di più e prima”. Gli appalti dovranno partire al più presto nei castelli ancora scoperti, ma già si sa che non saranno rispettate le scadenze. Rimane il problema di quelli più grandi. Franco Santi commenta: “non c'è da inventare nulla, solo organizzarsi e mettere in pratica”. Il cerchio sul territorio si chiude con il testo unico delle leggi urbanistiche ed edilizie. Il progetto, in prima lettura, arriva dopo la discussione della legge che disciplina la gestione delle opere d'arte. E' un testo tecnico, complesso, che tocca un tema – quello delle politiche territoriali – molto sensibile. L'esame in commissione sarà determinante. Il confronto è aperto, tra la prima e seconda lettura ci sarà modo di intervenire affinché sia il più possibile condiviso. “Saremo felici – dice la Mularoni - di andare incontro alle esigenze che ci verranno segnalate. L'importante è lavorare celermente per raggiungere il risultato, fra cui il rispetto delle regole da parte di tutti".
MF
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