Anche nel diritto di voto i sammarinesi che vivono all'estero chiedono parità con i residenti in Repubblica e si ritengono discriminati perchè a differenza degli “interni”possono esprimere solo il voto di lista e non le preferenze. Un sistema che, specialmente nell'ultima tornata elettorale ha prodotto un drastico calo del voto estero: su 11208 aventi diritto sono rientrati per recarsi alle urne in 1908 di cui 1722 provenienti dall'Italia, 118 dalla Francia, 44 dall'Argentina e 12 dagli Stati Uniti. Tutti i partiti intervenuti al dibattito hanno offerto disponibilità all''avvio di un dialogo sedendosi insieme – velocemente, ha detto il segretario agli esteri Valentini - ad un tavolo. Togliere le preferenze agli esteri, ha osservato Giovanni Conti dell'Upr, non ha migliorato la qualità della politica. Della stessa opinione Paride Andreoli del Partito Socialista che ha anche voluto precisare come il voto di scambio, erroneamente identificato con il voto dei residenti all'estero, è un malcostume che riguarda anche il voto interno. Per Gerardo Giovagnoli, segretario del Psd, il paese sta vivendo un momento di transizione e il suo partito non ha alcun timore ad affrontare la normativa elettorale per i residenti all'estero. Marco Gatti, segretario del Pdcs, è dell'idea che bisogna confrontarsi senza soluzioni preconfezionate. Gabriele Bucci, coordinatore di Noi Sammarinese, auspica una scelta condivisa e possibibilmente unanime.
Per Roberto Ciavatta, del Movimento Civico Rete, la soluzione ideale sarebbe il voto telematico a distanza per l'elezione di un numero predeterminato di consiglieri. Sulla stessa linea Matteo Ciacci, del Movimento Civico 10, che pensa a due consiglieri su 60 eletti dagli esteri ed anche Sara Copioli di Allenza Popolare, che immagina un collegio estero dedicato specificatamente ai sammarinesi che vivono fuori San Marino.
Per Roberto Ciavatta, del Movimento Civico Rete, la soluzione ideale sarebbe il voto telematico a distanza per l'elezione di un numero predeterminato di consiglieri. Sulla stessa linea Matteo Ciacci, del Movimento Civico 10, che pensa a due consiglieri su 60 eletti dagli esteri ed anche Sara Copioli di Allenza Popolare, che immagina un collegio estero dedicato specificatamente ai sammarinesi che vivono fuori San Marino.
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