Il gelo in aula consiliare non è solo quello fra maggioranza e opposizione, nettamente divise nella discussione sulla legge di bilancio, ma oggi anche quello climatico. Termosifoni spenti al Palazzo Pubblico e consiglieri costretti al freddo. Una seduta segnata anche da problemi al sistema elettronico che ha causato un paio di interruzioni del dibattito parlamentare.
Sul fronte politico le posizioni restano contrapposte, i numerosi emendamenti presentati dalle opposizioni, un centinaio, sono stati fino ad ora sistematicamente respinti dalla maggioranza, che dimostra una compattezza granitica ed una ferma convinzione della validità della propria proposta. “L’impianto della legge di bilancio – ha spiegato più di una volta il Segretario alle Finanze – risponde ad una serie di requisiti tecnico contabili e alla previsioni di investimento, e certi cambiamenti metterebbero a rischio l’attuazione dei progetti adottati. Inoltre – aggiunge Macina – non si possono modificare in questa sede le cifre previste nel documento”. Il giudizio politico delle forze di opposizione è severo, la legge di bilancio viene definita di corto respiro, un inutile balletto di numeri e di cifre; la maggioranza rigetta le critiche e fa rilevare invece che dalle minoranze non sono arrivate proposte concrete e accusa, a sua volta, di pura strumentalizzazione politica. Il confronto si infiamma sull'articolo 32, quello che prevede l'accensione del mutuo decennale a copertura del buco della Banca del Titano per un importo di dieci milioni e mezzo di euro. Tre gli emendamenti dell'opposizione. Due dei quali della DC: il primo punta a precisare nel testo che il mutuo sia dovuto alla vicenda Banca del Titano, mentre il secondo propone di destinare il 10% del futuro fondo di garanzia interbancario alla copertura delle spese sostenute dallo Stato. Proposta già bocciata nel precedente dibattito consigliare e anche oggi respinta. Marco Gatti, vicecapogruppo democristiano, insiste a chiedere ragione del fatto che ancora non siano state avviate azioni per accertare le responsabilità nei confronti degli amministratori della banca. Favorevole alla proposta anche Marco Arzilli, Noi Sammarinesi, che definisce oscura la vicenda, in cui non si capisce – afferma - perché non si ricerchino le responsabilità politiche e civili, come se si stesse sostenendo gli stessi responsabili". Chiedono il dietrofront sulle scelte compiute dall'esecutivo i Popolari, sostenuti da Nuovi Socialisti, Noi Sammarinesi e Alleanza Nazionale. "In coerenza con le nostre posizioni - spiega Romeo Morri - chiediamo di eliminare la prima parte dell'articolo, relativa all'accensione del mutuo decennale a carico dei cittadini". Stefano Macina, Segretario di Stato per le Finanze e il Bilancio, risponde picche, bollando la proposta come pura demagogia. Rivolgendosi a Gatti, il Segretario suggerisce di ricercare più chiarezza sulle responsabilità del crac fra le sue stesse fila. Il dibattito sulla legge di Bilancio registra posizioni politiche anche sulla questione del Casinò, con un distinguo fra Popolari ed Europopolari. Morri conferma il favore alla casa da gioco, rispettando le condizioni già enunciate, della detenzione cioè in mano pubblica e del passaggio all’espressione della volontà popolare, contrari invece concettualmente ad un Casinò gli Europopolari, come conferma Federico Bartoletti. Dialogo sostenuto anche sull’articolo 40, con l’emendamento di Marco Arzilli per abbassare la monofase al 15 per cento dal 2009. Macina chiede cosa cambi rispetto alle volontà espresse dal Governo che entro la stessa data si impegna ad abbassarla. Arzilli dichiara che i fatti fino ad ora hanno dimostrato come il passaggio alla concretezza sia stato latitante. Meglio scriverlo subito. Emendamento respinto. Stessa sorte a quello presentato subito dopo dalla DC, che chiedeva invece l’abbassamento già dal 2008, con il favore di Europopolari, Popolari e Noi sammarinesi. 56 gli articoli complessivi del provvedimento, in serata il confronto ripartirà arrivando al voto finale.
Sul fronte politico le posizioni restano contrapposte, i numerosi emendamenti presentati dalle opposizioni, un centinaio, sono stati fino ad ora sistematicamente respinti dalla maggioranza, che dimostra una compattezza granitica ed una ferma convinzione della validità della propria proposta. “L’impianto della legge di bilancio – ha spiegato più di una volta il Segretario alle Finanze – risponde ad una serie di requisiti tecnico contabili e alla previsioni di investimento, e certi cambiamenti metterebbero a rischio l’attuazione dei progetti adottati. Inoltre – aggiunge Macina – non si possono modificare in questa sede le cifre previste nel documento”. Il giudizio politico delle forze di opposizione è severo, la legge di bilancio viene definita di corto respiro, un inutile balletto di numeri e di cifre; la maggioranza rigetta le critiche e fa rilevare invece che dalle minoranze non sono arrivate proposte concrete e accusa, a sua volta, di pura strumentalizzazione politica. Il confronto si infiamma sull'articolo 32, quello che prevede l'accensione del mutuo decennale a copertura del buco della Banca del Titano per un importo di dieci milioni e mezzo di euro. Tre gli emendamenti dell'opposizione. Due dei quali della DC: il primo punta a precisare nel testo che il mutuo sia dovuto alla vicenda Banca del Titano, mentre il secondo propone di destinare il 10% del futuro fondo di garanzia interbancario alla copertura delle spese sostenute dallo Stato. Proposta già bocciata nel precedente dibattito consigliare e anche oggi respinta. Marco Gatti, vicecapogruppo democristiano, insiste a chiedere ragione del fatto che ancora non siano state avviate azioni per accertare le responsabilità nei confronti degli amministratori della banca. Favorevole alla proposta anche Marco Arzilli, Noi Sammarinesi, che definisce oscura la vicenda, in cui non si capisce – afferma - perché non si ricerchino le responsabilità politiche e civili, come se si stesse sostenendo gli stessi responsabili". Chiedono il dietrofront sulle scelte compiute dall'esecutivo i Popolari, sostenuti da Nuovi Socialisti, Noi Sammarinesi e Alleanza Nazionale. "In coerenza con le nostre posizioni - spiega Romeo Morri - chiediamo di eliminare la prima parte dell'articolo, relativa all'accensione del mutuo decennale a carico dei cittadini". Stefano Macina, Segretario di Stato per le Finanze e il Bilancio, risponde picche, bollando la proposta come pura demagogia. Rivolgendosi a Gatti, il Segretario suggerisce di ricercare più chiarezza sulle responsabilità del crac fra le sue stesse fila. Il dibattito sulla legge di Bilancio registra posizioni politiche anche sulla questione del Casinò, con un distinguo fra Popolari ed Europopolari. Morri conferma il favore alla casa da gioco, rispettando le condizioni già enunciate, della detenzione cioè in mano pubblica e del passaggio all’espressione della volontà popolare, contrari invece concettualmente ad un Casinò gli Europopolari, come conferma Federico Bartoletti. Dialogo sostenuto anche sull’articolo 40, con l’emendamento di Marco Arzilli per abbassare la monofase al 15 per cento dal 2009. Macina chiede cosa cambi rispetto alle volontà espresse dal Governo che entro la stessa data si impegna ad abbassarla. Arzilli dichiara che i fatti fino ad ora hanno dimostrato come il passaggio alla concretezza sia stato latitante. Meglio scriverlo subito. Emendamento respinto. Stessa sorte a quello presentato subito dopo dalla DC, che chiedeva invece l’abbassamento già dal 2008, con il favore di Europopolari, Popolari e Noi sammarinesi. 56 gli articoli complessivi del provvedimento, in serata il confronto ripartirà arrivando al voto finale.
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