Dai e Dai, la bomba del “Conto Mazzini” è stata fatta scoppiare - in evidente spregio al regime disciplinante il segreto istruttorio - con l'evidente intento di delegittimare alcuni membri del nostro Movimento per coprire gravi responsabilità di altri. E' in corso un'inchiesta giudiziaria che consentirà agli amici dell'UPR - ingiustamente diffamati - di dimostrare la liceità dei movimenti economici attribuiti a derivazioni del così detto “Conto Mazzini”. Alla Magistratura, verso la quale nutriamo piena fiducia, saranno forniti dagli interessati tutti i chiarimenti che saranno loro richiesti. Se poi, sul piano politico si intenderà avviare approfondimenti ed inchieste, l'UPR non si tirerà indietro, anzi se ne farà promotore. Desideriamo però che l'inchiesta eventualmente promossa sia estesa anche ad episodi e fatti – che hanno riguardato la vita politica degli ultimi anni - per i quali non ci sono mai stati forniti convincenti chiarimenti, nonostante le nostre continue e reiterate richieste. In queste ore notiamo già alcune repentine ma preventivabili prese di posizione. A queste invitiamo una maggiore pacatezza, obiettività ed equilibrio. D’altronde non ci sono questioni morali di serie A e di serie B ed i fatti di questi ultimi giorni dovrebbero insegnare qualcosa. Diffidiamo pertanto sin da ora tutti i mezzi di informazione all'uso improprio del nostro nome e delle nostre persone in riferimento alla vicenda cosiddetta “Conto Mazzini” riservandoci in caso contrario di adire alle vie legali. Domani, alle 1430 presso la sede del Movimento, verrà convocata un’apposita conferenza stampa per fare il punto della situazione.
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