Divertente e a tratti surreale la difesa del Segretario Arzilli all’ultima nata in casa Bene Comune, ovvero la San Marino International Airport S.p.A. (SMIA). Sicuramente il giochino delle fallacie logiche e delle parole vuote andava bene un decennio fa, ma ora c’è un moda strana, una novità quasi: c’è gente che i decreti li legge. E non solo li legge, ma li capisce e cerca di farli capire alla popolazione. Forse la Segreteria Industria avrebbe fatto meglio a emettere un comunicato stampa per confutare la nostra ipotesi, ovvero che la SMIA in realtà apre le porte all’Istituto Finanziario Pubblico, invece il Segretario Arzilli (Noi Sammarinesi) ha preferito occupare lo spazio a disposizione per accuse di mistificazione della realtà e sottolineando argomenti irrilevanti, che nulla hanno a che vedere con l’oggetto del contendere. Noi abbiamo segnalato che la SMIA apre le porte all’Istituto Finanziario Pubblico perché il suo Statuto all’art. 4 comma 6 prevede che “"Il patrimonio della Società è costituito dal capitale sociale e può essere costituito anche mediante conferimento dei beni mobili ed immobili di proprietà dell’Eccellentissima Camera che la stessa riterrà opportuno conferire per la costituzione del capitale della Società."
Ma Arzilli su questo punto non risponde. Le sue considerazioni su malafede o paura di percorsi nuovi poco ci interessano, siamo abituati a dimostrare le cose con i fatti, e le iniziative che abbiamo portato avanti in questi anni parlano per noi. Ma continuiamo a non vedere alcuna trasparenza in questo provvedimento e continuiamo a chiederci che senso abbia dare ad una S.p.A. la possibilità di inserire i beni mobili e immobili pubblici, cioè di tutti noi, nel proprio capitale sociale. Capitale sociale a cui potranno accedere anche i privati, inclusi gli istituti bancari.
Mentre il Segretario Arzilli occupa il proprio tempo a mettere insieme un comunicato stampa che faccia perdere di vista la questione principale, noi seguitiamo a chiederci: che senso ha far gestire il patrimonio pubblico ad una SpA? E perché Bene Comune invece che continuare a vantarsi di essere trasparente non comincia ad esserlo per davvero, magari evitando di portare provvedimenti di questo tipo sotto forma di decreto e senza alcun confronto con i cittadini, che sono i veri proprietari di quei beni?
RETE - C10 – SU - Cons.Ind. Luca Lazzari - Sottomarino
Ma Arzilli su questo punto non risponde. Le sue considerazioni su malafede o paura di percorsi nuovi poco ci interessano, siamo abituati a dimostrare le cose con i fatti, e le iniziative che abbiamo portato avanti in questi anni parlano per noi. Ma continuiamo a non vedere alcuna trasparenza in questo provvedimento e continuiamo a chiederci che senso abbia dare ad una S.p.A. la possibilità di inserire i beni mobili e immobili pubblici, cioè di tutti noi, nel proprio capitale sociale. Capitale sociale a cui potranno accedere anche i privati, inclusi gli istituti bancari.
Mentre il Segretario Arzilli occupa il proprio tempo a mettere insieme un comunicato stampa che faccia perdere di vista la questione principale, noi seguitiamo a chiederci: che senso ha far gestire il patrimonio pubblico ad una SpA? E perché Bene Comune invece che continuare a vantarsi di essere trasparente non comincia ad esserlo per davvero, magari evitando di portare provvedimenti di questo tipo sotto forma di decreto e senza alcun confronto con i cittadini, che sono i veri proprietari di quei beni?
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