L'ambasciatore Barbara Para, Rappresentante Permanente della Repubblica di San Marino presso il Consiglio d'Europa, ha firmato ieri a Strasburgo la Convenzione sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, conosciuta come "Convenzione di Istanbul". Di cosa si tratta? Viene definita come il primo strumento internazionale giuridicamente vincolante per creare un quadro normativo ben definito a tutela delle donne contro qualsiasi forma di violenza. Innanzitutto perché il trattato internazionale pone una serie di obblighi a carico degli Stati “parti” della Convenzione. In primo luogo devono adottare politiche coordinate contro la violenza sulle donne e predisporre la raccolta dei dati allo scopo di monitorare il fenomeno. Ruolo determinante la prevenzione culturale: bene le campagne di sensibilizzazione, programmi scolastici adeguati, incentivi all’informazione. Quando la prevenzione non basta, gli Stati devono adottare una serie di misure per proteggere e aiutare le vittime delle violenze.
La Convenzione di Istanbul prende in considerazione una serie di comportamenti violenti nei confronti delle donne e impone agli Stati di punirli, il più delle volte penalmente. Vengono elencati lo stalking, la violenza fisica, lo stupro, il matrimonio forzato, le mutilazioni genitali, l’aborto o la sterilizzazione forzati e le molestie sessuali. Gli Stati inoltre devono prevedere il risarcimento delle vittime in ogni caso la possibilità, in caso di matrimonio forzato, di invalidare l’unione senza oneri eccessivi per chi denuncia.
La firma ha avuto luogo alla presenza del Segretario Generale Aggiunto del Consiglio d'Europa, Gabriella Battaini Dragoni e la Segreteria agli Esteri ha formalmente attribuito all'Autority per le Pari Opportunità l'incarico ad elaborare i provvedimenti di adeguamento interno che si rendono necessari, e che dovranno andare a completare il quadro legislativo assicurato dalla Legge 97 del 2008.
Sara Bucci
La Convenzione di Istanbul prende in considerazione una serie di comportamenti violenti nei confronti delle donne e impone agli Stati di punirli, il più delle volte penalmente. Vengono elencati lo stalking, la violenza fisica, lo stupro, il matrimonio forzato, le mutilazioni genitali, l’aborto o la sterilizzazione forzati e le molestie sessuali. Gli Stati inoltre devono prevedere il risarcimento delle vittime in ogni caso la possibilità, in caso di matrimonio forzato, di invalidare l’unione senza oneri eccessivi per chi denuncia.
La firma ha avuto luogo alla presenza del Segretario Generale Aggiunto del Consiglio d'Europa, Gabriella Battaini Dragoni e la Segreteria agli Esteri ha formalmente attribuito all'Autority per le Pari Opportunità l'incarico ad elaborare i provvedimenti di adeguamento interno che si rendono necessari, e che dovranno andare a completare il quadro legislativo assicurato dalla Legge 97 del 2008.
Sara Bucci
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