Gli ordini del giorno del Consiglio, i deliberati delle Commissioni e dell'Autorithy per le pari opportunità hanno un valore o sono parole al vento? Quando contano, se contano, le posizioni a sostegno condivise da opinione pubblica, associazioni e partiti? E' politicamente e democraticamente tollerabile che si possa continuare a disattendere, senza alcun motivo, i deliberati convergenti di diversi organismi istituzionali e l'opinione comune di una larghissima maggioranza della società civile? Interrogativi che lasciano il segno quelli lanciati da Patrizia Busignani per chiedere come mai, ad ormai 3 anni dall'apertura alla firma, San Marino non abbia ancora sottoscritto la Convenzione di Istanbul sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne. Ognuno si prenda le sue responsabilità e faccia la sua parte, scrive Patrizia Busignani, esercitando appieno le facoltà previste dalla legge e dalla pratica democratica. Di qui l'appello ai capigruppo perchè pongano la questione del rispetto della deliberazione consiliare del 26 settembre scorso, ai singoli consiglieri che hanno il dovere di esigere che quanto approvato dall'Aula sia adottato e di interrogare il governo sul perchè non lo abbia ancora fatto, alla Commissione affari esteri perchè non resti a guardare, alla rappresentanza sammarinese al Consiglio d'Europa perchè denunci questo colpevole immobilismo del governo e al governo perchè si assuma la responsabilità di una decisione che, sottolinea Patrizia Busignani, non è più solo del Segretario agli esteri ma collegiale. L'augurio, conclude, e che la somma di queste responsabilità faccia si che San Marino aggiunga finalmente la sua firma ai 24 Paesi che hanno già sottoscritto la Convenzione e che possa essere la Repubblica il decimo Stato a ratificarla, così che possa finalmente entrare in vigore.
Sonia Tura
Sonia Tura
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