Lo abbiamo fatto – spiega Mario Venturini - al termine dell’esame di alcuni importanti progetti di legge e grazie a questo atto di responsabilità sono stati raggiunti qualificanti obiettivi. Il PSD – aggiunge - con le spalle al muro, non ha potuto che appoggiarli per non rompere definitivamente con Sinistra Unita. E proprio Sinistra Unita, definisce la crisi il frutto di un lungo logoramento operato su più fronti. Quella che si apre è una pericolosa fase di stallo, ci adopereremo - afferma - per portare chiarezza nel quadro politico e per un confronto franco fra gli schieramenti. Per i Democratici di Centro le responsabilità di chi ha compiuto questo gesto sono davanti al paese. Questo fatto – afferma Giovanni Lonfernini - implica il venire meno, da parte di uno dei protagonisti, di un apporto sostanziale rispetto a una alleanza politica strategica. Questo – aggiunge - non ci può impedire una azione tesa alla creazione di una forte coalizione che coniughi anime moderate e riformiste. Ciò non esclude che tra le strade più concrete si possa ritornare al voto. Mentre il Partito dei Socialisti e dei Democratici conferma il giudizio di irresponsabilità per chi si è assunto l’iniziativa di interrompere il lavoro del governo. Siamo soddisfatti – dichiara Claudio Felici - dell’approvazione delle leggi in Consiglio Grande e Generale. Eravamo determinati a raggiungere quei risultati che sono arrivati in maniera ottimale. Ci dispiace che AP li abbia mortificati annunciando prima che, indipendentemente dall’esito, avrebbe aperto la crisi. E’ stato un modo per togliere importanza, contenuto e valore al lavoro che si è fatto e per proseguire nella strada che avevamo intrapreso con risultati positivi. Alla luce del voto in Consiglio – conclude il capogruppo del PSD - la decisione di AP è ancora più grave, perché la maggioranza aveva idee e numeri per portare avanti questi progetti
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