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Crisi idrica, la proposta di Bugli: "Sfruttiamo le falde acquifere del territorio"

di Monica Fabbri
25 ago 2022

Questione di priorità: una politica seria non dovrebbe accapigliarsi su questioni di bandiera ma rispondere concretamente ai problemi veri. Ed oggi tra le emergenze c'è senza dubbio la siccità, “su cui la politica sembra essersi fatta di nebbia”. E' il j'accuse del Presidente dei Giovani Democratico Cristiani Lorenzo Bugli, che in un'ottica propositiva pone sul tavolo una soluzione per dare ristoro al comparto agricolo. In realtà non inventa nulla ma propone di valorizzare le falde acquifere sotterranee di cui il territorio sammarinese è ricco. Vene d'acqua già mappate dai tecnici e tra cui spicca il cosiddetto “Parataio”, dove sorgeva il vecchio acquedotto di Montegiardino.

“Non serve spingere lo sguardo troppo lontano ma soffermarsi sulle risorse già presenti” - dice - “Le falde possono tornare ad essere strumento di approvvigionamento”. Ma è fattibile? Proprio sul recupero dell'acqua attraverso bacini idrici veniva istituito tramite delibera, un anno fa, un gruppo di lavoro formato da numerose figure competenti.

Gruppo che pare, però, non si sia mai riunito. E' chiaro che come per tutte le proposte vanno valutati costi e benefici, nella consapevolezza che cisterne a fianco di vene d'acqua non possono rispondere alle esigenze di tutto il territorio. Bugli ne è consapevole, ma “si tratta di un primo passo” - dice - un'opportunità da esplorare. Del resto recupero e riordino delle vecchie fonti in disuso sono utili, secondo gli addetti ai lavori, per un miglior governo delle acque dal punto di vista idrologico. E proprio al ripristino delle cisterne un tempo vicine ai mulini, sono state dedicate le tesi di laurea di due ex studenti sammarinesi. “Bisogna condividere le idee, parlare, soprattutto essere pragmatici" afferma Bugli. "Dobbiamo portare a casa i risultati. Lo chiede tutta l'economia”.





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