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Crisi in maggioranza: tutti contro Rete

Dibattito fiume con fuoco incrociato sul Movimento che ribadisce: "Governo immobile".

di Luca Salvatori
13 giu 2023
Roberto Ciavatta e Elena Tonnini
Roberto Ciavatta e Elena Tonnini

Rete ribadisce che alla base dell'uscita dalla maggioranza c'è l'immobilismo del Governo che temendo di fare scelte impopolari in chiave elettorale, come la riforma dell'Igr, non stava portando a compimento provvedimenti significativi per il paese. Dal movimento, con Paolo Rondelli, anche il richiamo a tenere alta la guardia sulle infiltrazioni malavitose. Alla Dc – ha spiegato il Segretario di Stato agli Esteri Luca Beccari – "converrebbe andare alle elezioni domani ma non lo facciamo per senso di responsabilità" visto che ci sono da portare a casa alcuni obiettivi, primo fra tutti l'accordo con l'Ue. Sia dai banchi della maggioranza che da quelli di tutte le altre opposizioni, Rete accusata di aver fatto una operazione elettorale per recuperare consensi perduti nel passaggio da movimento di lotta a forza di Governo.

RF e Libera, però sostengono anche che la maggioranza rimasta non è legittimata ad andare avanti e sarebbe meglio votare prima possibile consentendo nel frattempo al Segretario agli Esteri, di proseguire il negoziato per concludere l'Accordo con l'Unione Europea. Scenario che, peraltro, sarebbe gradito anche a Rete. C'è poi chi in maggioranza - come Valentini del Pdcs e Bronzetti del gruppo Misto - chiede però chiarezza sulle cose da fare nell'ultimo scorcio di legislatura. Il Segretario all'Industria Fabio Righi di Domani Motus Liberi ne ha elencate alcune, tra cui: la legge sulle attività economiche, la digitalizzazione, l'internazionalizzazione, la norma sul consumo, il progetto sull'energia. Un dibattito fiume che risente dei nuovi equilibri in aula, con forze che si trovano insieme all'opposizione essendo state fino a ieri avversarie ed ex alleati di Governo che ora si trovano su fronti opposti. Per tutti, intanto, è chiaramente cominciato il conto alla rovescia verso le prossime elezioni che, come dichiarato dal Segretario Beccari nell'ultima conferenza del Congresso di Stato, si dovrebbero tenere al più tardi nella primavera del 2024, auspicabilmente dopo la conclusione del negoziato per l'Accordo con l'Ue.





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