Il governo del Patto ha gestito il bilancio dello Stato in modo disastroso e irresponsabile. Per mantenere la spesa improduttiva e clientelare ha bruciato i 78 milioni di avanzo del 2008 e ha creato una montagna di debiti.
Il debito pubblico consolidato è 70 milioni.
I debiti residui a saldo sono 220 milioni.
Il disavanzo previsto 2011 è 82 milioni.
Il disavanzo previsto 2012 è 108 milioni.
I bilanci approvati dal Consiglio sono falsi. La spesa corrente ha raggiunto il 94%. Il governo ha pagato un gruppo privato per trovare prestiti in giro per il mondo, evitando gli organismi internazionali con i quali non si possono truccare le carte.
Il movimento Per San Marino pensa che siamo vicini al crollo finanziario per cui ritiene prioritario intervenire drasticamente sulla disastrata finanza pubblica procedendo al risanamento e al riequilibrio del bilancio dello Stato che richiederanno almeno 10 anni. Sostiene la necessità di impostare un bilancio di programma per ridimensionare la spesa corrente di 4 punti all’anno per la durata della Legislatura; per incrementare le entrate al fine di attuare una concreta politica economica; per una attiva gestione del territorio; per realizzare le infrastrutture necessarie; per tutelare la socialità e la solidarietà.
Il debito pubblico consolidato è 70 milioni.
I debiti residui a saldo sono 220 milioni.
Il disavanzo previsto 2011 è 82 milioni.
Il disavanzo previsto 2012 è 108 milioni.
I bilanci approvati dal Consiglio sono falsi. La spesa corrente ha raggiunto il 94%. Il governo ha pagato un gruppo privato per trovare prestiti in giro per il mondo, evitando gli organismi internazionali con i quali non si possono truccare le carte.
Il movimento Per San Marino pensa che siamo vicini al crollo finanziario per cui ritiene prioritario intervenire drasticamente sulla disastrata finanza pubblica procedendo al risanamento e al riequilibrio del bilancio dello Stato che richiederanno almeno 10 anni. Sostiene la necessità di impostare un bilancio di programma per ridimensionare la spesa corrente di 4 punti all’anno per la durata della Legislatura; per incrementare le entrate al fine di attuare una concreta politica economica; per una attiva gestione del territorio; per realizzare le infrastrutture necessarie; per tutelare la socialità e la solidarietà.
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