Sono assolutamente pretestuose e fuorvianti le accuse di Civico 10, Rete e Sinistra Unita, che dipingono una CSU allineata in maniera acritica alle scelte del Governo sull’IFP. Innanzi tutto la posizione del sindacato unitario, inviata al Congresso di Stato e resa pubblica il 6 giugno scorso, ha messo in luce diversi elementi di criticità del progetto di legge e posto tutta una serie di paletti: altro che seguire a ruota l’Esecutivo!
E comunque la CSU ha ribadito con determinazione che il presupposto di ogni azione di risanamento del bilancio pubblico è quella di combattere tutte le aree di spreco nella Pubblica Amministrazione, compreso il capitolo appalti, dove si consumano casi incredibili di esborsi eccessivi da parte dello Stato, e quindi della collettività.
Le denunce di spreco di denaro pubblico, avanzate da parte di esponenti del sindacato, in particolare della CSdL, con tanto di cifre, sono pressoché quotidiane. È evidente che le tre forze politiche hanno la memoria corta o fingono di non ricordare! Non siamo certo noi a non voler toccare sprechi e clientelismo nella PA, ai fini del mantenimento del consenso. Queste accuse non ci toccano!
Non avere preclusioni pregiudiziali non significa certo volere l’istituzione l’IFP a qualsiasi costo. È ovvio che siamo contrari a qualsiasi ipotesi di vendita di beni dello stato in settori strategici, come gli impianti e le reti per la distribuzione di energia, gas, ecc, e abbiamo rimarcato con estrema chiarezza e determinazione che ipotesi di indebitamento possono essere solo conseguenti alla revisione della spesa pubblica e alla riforma fiscale.
Già, la riforma fiscale: il sindacato è l’unico soggetto che nel paese si batte per realizzare equità e giustizia sul piano tributario, affinché una giusta tassazione delle grandissime risorse e patrimoni sottratti al fisco porti un forte contributo al finanziamento dello sviluppo e dell’occupazione e al consolidamento dello stato sociale, tanto più necessario in questa fase che vede sempre più famiglie e cittadini impoverirsi.
Una battaglia che ci vede soli, anche da parte di chi preferisce in maniera fin troppo semplicistica sparare nel mucchio e mettere tutti i soggetti sullo stesso piano.
CSdL
E comunque la CSU ha ribadito con determinazione che il presupposto di ogni azione di risanamento del bilancio pubblico è quella di combattere tutte le aree di spreco nella Pubblica Amministrazione, compreso il capitolo appalti, dove si consumano casi incredibili di esborsi eccessivi da parte dello Stato, e quindi della collettività.
Le denunce di spreco di denaro pubblico, avanzate da parte di esponenti del sindacato, in particolare della CSdL, con tanto di cifre, sono pressoché quotidiane. È evidente che le tre forze politiche hanno la memoria corta o fingono di non ricordare! Non siamo certo noi a non voler toccare sprechi e clientelismo nella PA, ai fini del mantenimento del consenso. Queste accuse non ci toccano!
Non avere preclusioni pregiudiziali non significa certo volere l’istituzione l’IFP a qualsiasi costo. È ovvio che siamo contrari a qualsiasi ipotesi di vendita di beni dello stato in settori strategici, come gli impianti e le reti per la distribuzione di energia, gas, ecc, e abbiamo rimarcato con estrema chiarezza e determinazione che ipotesi di indebitamento possono essere solo conseguenti alla revisione della spesa pubblica e alla riforma fiscale.
Già, la riforma fiscale: il sindacato è l’unico soggetto che nel paese si batte per realizzare equità e giustizia sul piano tributario, affinché una giusta tassazione delle grandissime risorse e patrimoni sottratti al fisco porti un forte contributo al finanziamento dello sviluppo e dell’occupazione e al consolidamento dello stato sociale, tanto più necessario in questa fase che vede sempre più famiglie e cittadini impoverirsi.
Una battaglia che ci vede soli, anche da parte di chi preferisce in maniera fin troppo semplicistica sparare nel mucchio e mettere tutti i soggetti sullo stesso piano.
CSdL
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