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D-ML e i rapporti in maggioranza: "Non usciremo dal Governo lasciando campo libero a chi ci voleva fuori dall'inizio"

Il partito guarda al rilancio del sistema per uscire dall'immobilismo e indica la linea: "Non bastano le riforme, servono progetti mirati per poterle sostenere”. Al via i confronti nelle prossime settimane

17 ago 2022

"Il Paese deve uscire dall'immobilismo”. Al centro del dibattito politico in queste ore sul caso Amazon, DOMANI – Motus Liberi fissa obiettivi e priorità necessari allo sviluppo. “Alle riforme strutturali su cui si sta lavorando, irrinunciabili ma recessive, - osservano - vanno affiancati progetti di rilancio del sistema che permettano al Titano di ripartire. Il pacchetto economico, fondato su semplificazione, sicurezza e innovazione/digitalizzazione, presentato di recente dal Segretario Fabio Righi, e il progetto Amazon – rimarcano – vanno in questa direzione. Non possiamo più permetterci una pubblica amministrazione arretrata sul fronte digitale ed una burocrazia che blocca la crescita economica”.

Non viviamo nella Repubblica della Dc o di Rete o di NpR, - sottolinea Lorenzo Forcellini Reffi - ma nella Repubblica di San Marino: progetti obiettivamente validi vanno sostenuti a prescindere da chi li presenti”. Un richiamo al progetto 'San Marino 2030' – rimasto da due anni pressoché lettera morta nonostante fosse coordinato tra tutte le Segreterie di Stato - lo fa Elisa Zafferani: “Insieme al pacchetto economico, un progetto serio capace di creare nuove opportunità alle imprese e portare gettito”. “L'alternativa oggi? - aggiunge Carlotta Andruccioli – Quella di vendere il Paese al primo milionario che passa. Noi non ci stiamo”.

A proposito dei dissidi interni alla maggioranza su Amazon, “questa è una guerra al cloud - puntualizza il presidente D-ML – quando in realtà tanti Paesi, ma anche organizzazioni internazionali, ministeri e vari enti condividono dati sulla piattaforma. Il tema fiscale e della sovranità digitale - aggiunge Forcellini Reffi - comunque non vanno slegati. La collaborazione con il colosso mondiale – 470 miliardi di dollari all'anno di fatturato – è strategica perché punta alla creazione di un hub tecnologico virtuoso utile a tutti i settori economici. Una opportunità da non perdere”.



Mirko Dolcini si rivolge a Francesco Mussoni (Pdcs) dopo le dichiarazioni di ieri: “Non ha preso in giro il partito, ma i cittadini. Mi sorprende se ne esca così – dice – anziché fare battute sarà il caso si preoccupi delle cose da fare, come le riforme che lui stesso in Consiglio esortava si facessero entro giugno e che invece sono ancora in stallo”. “C'è un contesto globale che a livello tecnologico sta facendo un balzo in avanti impressionante, - incalza Gaetano Troina - non possiamo rimanere fermi”.

Capitolo Europa: "Ci considerano euroscettici - rimarca Dolcini - ma non lo siamo". D-ML ha sempre voluto capirci di più: capire quali siano i vantaggi e gli svantaggi dell'accordo di associazione con l'Ue. Comprendere insomma quale sia il perimetro e lo spazio di manovra per un piccolo Stato, che se non fosse in grado di tutelare adeguatamente le proprie prerogative potrebbe trovarsi schiacciato da Stati molto più grandi ed organizzati. Per questo vediamo difficile una conclusione del negoziato entro il 2023. "In ogni caso - aggiunge il Capogruppo - qualunque sia la scelta dovrà passare da un referendum". 

Tornando infine al piano politico, riforme banco di prova, ma al netto dei dissidi in maggioranza, nessuna intenzione di gettare la spugna, anzi la volontà di fare da pungolo. “Non usciremo dal Governo – scandiscono – lasciando campo libero a chi ci voleva fuori dall'inizio”.

Nel video l'intervista a Lorenzo Forcellini Reffi, presidente DOMANI - Motus Liberi




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