“Il Governo e Banca Centrale non hanno ancora abbandonato l'idea di far ricorso ai fondi pensione per sostenere il sistema bancario”: così Gian Carlo Venturini che parla di forzatura nell'approvazione dei decreti 78 e 80 e punta dritto sul più delicato, il 79, ritirato e ripresentato come decreto 87, senza l'articolo su Fondiss. “Ciò soddisfa la Csu – osserva - in realtà il problema è solo rinviato. Un decreto – aggiunge - che non risolve nemmeno il problema della trasformazione del credito di imposta in debito pubblico. Credito d'imposta – sostiene – che era sì un mancato introito per le casse statali ma scaglionato nel tempo risultava poi compatibile con il bilancio dello Stato, in pareggio negli ultimi anni”. “Nonostante una presenza massiccia di cittadini alla manifestazione sul Pianello – ricordano - alla fine due decreti ratificati su tre, e il terzo da approvare nel Consiglio di agosto. Intanto proprio sull'87 le opposizioni hanno depositato oggi un nuovo ricorso al Collegio dei Garanti.
Massimo Ugolini stigmatizza dal canto suo il metodo con cui vengono portati avanti questi adempimenti, “che di condivisione – dice - ha ben poco”. “C'è una forte deresponsabilizzazione degli organismi tecnici – fa notare - che dovrebbero avallare questo processo: mancano infatti relazioni che facciano capire – sottolinea - se Cassa sia in grado o no di supportare e sopportare l'assorbimento di Asset”. Atteggiamento autoreferenziale della maggioranza riscontrato anche da Pasquale Valentini che pone delle domande: qual è la visione che sta dietro tutto questo? Dove andiamo a finire? Adesso.sm – dice - ha un'idea astratta di Paese, non entrano mai nel merito delle questioni, ma - afferma - la loro azione si basa solo sullo stato di necessità, sull'accusa all'opposizione di perdere tempo, e sullo stravolgimento delle basi normative sulle quali finora si è operato. Preoccupato per la gestione di Carisp Marco Gatti: “Non vorremmo – aggiunge – che sui crediti Delta, che fanno gola a molti, si volesse avvantaggiare la speculazione di qualcuno”. In generale “tutto ciò, per Gatti, porta solo ad aumento dei crediti di imposta e del debito pubblico, e ad un problema di liquidità “che va a toccare le nostre pensioni”.
E sulla sulla lista debitori: “Chi ha fornito un elenco dove compaiono persone che hanno estinto il loro debito deve assumersi le proprie responsabilità – dice Venturini - darli in pasto alla stampa porta solo a mascherare quelli che sono i veri debitori di certe banche.
Ma l'interrogativo è: se da una parte si pubblicano i nomi di chi ha generato credito d'imposta, perché dall'altra non è stata ancora attivata la Centrale dei Rischi che di queste segnalazione si deve occupare?” In realtà secondo Marco Gatti il vero problema sta nella violazione delle norme del segreto bancario: voglio sapere cosa sta facendo il direttore di Banca Centrale – dice - che ha per legge l'obbligo di vigilare che certe cose non succedano. Qui non è importante la pubblicazione dei nomi – conclude - quanto la mancanza di una copertura normativa per poterlo fare”.
Nel video l'intervista a Gian Carlo Venturini, segretario Pdcs.
Massimo Ugolini stigmatizza dal canto suo il metodo con cui vengono portati avanti questi adempimenti, “che di condivisione – dice - ha ben poco”. “C'è una forte deresponsabilizzazione degli organismi tecnici – fa notare - che dovrebbero avallare questo processo: mancano infatti relazioni che facciano capire – sottolinea - se Cassa sia in grado o no di supportare e sopportare l'assorbimento di Asset”. Atteggiamento autoreferenziale della maggioranza riscontrato anche da Pasquale Valentini che pone delle domande: qual è la visione che sta dietro tutto questo? Dove andiamo a finire? Adesso.sm – dice - ha un'idea astratta di Paese, non entrano mai nel merito delle questioni, ma - afferma - la loro azione si basa solo sullo stato di necessità, sull'accusa all'opposizione di perdere tempo, e sullo stravolgimento delle basi normative sulle quali finora si è operato. Preoccupato per la gestione di Carisp Marco Gatti: “Non vorremmo – aggiunge – che sui crediti Delta, che fanno gola a molti, si volesse avvantaggiare la speculazione di qualcuno”. In generale “tutto ciò, per Gatti, porta solo ad aumento dei crediti di imposta e del debito pubblico, e ad un problema di liquidità “che va a toccare le nostre pensioni”.
E sulla sulla lista debitori: “Chi ha fornito un elenco dove compaiono persone che hanno estinto il loro debito deve assumersi le proprie responsabilità – dice Venturini - darli in pasto alla stampa porta solo a mascherare quelli che sono i veri debitori di certe banche.
Ma l'interrogativo è: se da una parte si pubblicano i nomi di chi ha generato credito d'imposta, perché dall'altra non è stata ancora attivata la Centrale dei Rischi che di queste segnalazione si deve occupare?” In realtà secondo Marco Gatti il vero problema sta nella violazione delle norme del segreto bancario: voglio sapere cosa sta facendo il direttore di Banca Centrale – dice - che ha per legge l'obbligo di vigilare che certe cose non succedano. Qui non è importante la pubblicazione dei nomi – conclude - quanto la mancanza di una copertura normativa per poterlo fare”.
Nel video l'intervista a Gian Carlo Venturini, segretario Pdcs.
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