Divisioni, correnti e lacerazioni interne devono appartenere al passato. La Dc si appresta ad aprire il sedicesimo congresso all’insegna dell’unità. Quello che dovrà uscire dall’assise del fine settimana è un progetto unitario, sul quale tutti, nessuno escluso, saranno chiamati già da lunedì ad impegnarsi. 'Siamo – spiega Sante Canducci – un partito di centro, legato indissolubilmente a principi e valori irrinunciabili e questo intendiamo continuare ad essere. Siamo pronti al dialogo e al confronto con tutti – aggiunge – ma non vogliamo assolutamente scostarci neppure di un centimetro dalla nostra identità. E chi eventualmente non si riconoscesse sarà chiamato a fare le proprie scelte'. E’ una Democrazia Cristiana decisa, quella che si presenta ai giornalisti alla vigilia del Congresso Politico, una DC che conferma non solo la sua collocazione ma anche il suo impegno nel governo straordinario, sulla strada delle riforme, e la volontà di portare un contributo fattivo a quel cambiamento che sta segnando il Paese. Un cambiamento però oculato, mette in guardia, non tanto per cambiare, ma sulla scorta di valutazioni attente, profonde e puntuali. Riflessioni che sono contenute tutte nel documento di base del Congresso, quello sul quale si articolerà il confronto dei 400 delegati. Politica estera, politica economia, riforme istituzionali, interventi in campo sanitario e previdenziale, politiche sociali, mercato del lavoro e tanto altro ancora. I prossimi mesi – sottolinea Pier Marino Mularoni – saranno importanti per il Paese, chiamato a fare delle scelte. Che non dovranno – aggiunge – essere né affrettate né scontate. Il primo riferimento va al rapporto con l’Unione Europea, sul quale nella maggioranza si registrano posizioni differenti. 'Il rapporto con l’ Europa – spiega Mularoni – sarà fondamentale e strategico, dovremmo saper valutare il miglior livello di integrazione, nel rispetto della nostra sovranità e della nostra economia, C’è un accordo – ricorda il Segretario alle Finanze – del 1992, da quello si deve partire per ricercare nuove intese che fissino lo stato delle relazioni con l’Unione Europea'. Ma la DC ha le idee chiare su molti altri aspetti, tutti contenuti nella tesi di dibattito elaborata dai 4 gruppi di lavoro incaricati. “Noi – spiega Canducci – intendiamo essere noi stessi, avere la coerenza e la forza di non cambiare, di restare solidamente vincolati ai nostri principi ispiratori e ai valori da sempre sostenuti.”. Dal Movimento Giovanile una precisazione: “Saremo vigili su tutte le politiche che a vario titolo riguardano i giovani - spiega Jerome Cellarosi – con riferimento specifico a quelle del lavoro, della scuola, della formazione della cultura. Sensibilizzeremo i delegati per un impegno sempre maggiore verso i giovani'.
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