La politica ha deciso: si chiederanno aiuti fuori dai confini. Ieri, in chiusura di seduta, il Consiglio ha approvato un ordine del giorno frutto dell'accordo bipartisan tra maggioranza e Libera. Repubblica Futura, pur astenendosi, ha offerto collaborazione. Due le parole d'ordine: sostenibilità e diversificazione. “Per mantenere indipendenza è necessario guardare a canali di prestatori differenti”, spiega il Segretario alle Finanze Marco Gatti. Un cinquanta percento dei finanziamenti verrà quindi cercato attraverso il mercato dei capitali, vale a dire l'emissione di Bond, “strada che permette di intervenire anche nel lunghissimo periodo e di ripagare il debito nel tempo necessario”, la restante parte da canali istituzionali, “strada parallela, che non si sovrappone a quella dei mercati”.
Non sarà facile reperire la liquidità che serve e che – è stato messo nero su bianco – non dovrà essere destinata alla spesa corrente. Da verificare condizioni e tassi d'interesse. Il declassamento di Fitch non aiuta. Nella via istituzionale rientra il Fondo Monetario con il quale il dialogo è costante e "non si è mai interrotto". Nel confronto si cerca un punto d'incontro. “ Sicuramente un biglietto da visita da parte di FMI che possa approvare i piani di intervento che il Governo sta mettendo in atto e che attuerà in prospettiva può aiutare San Marino - afferma Gatti - sia a collocarsi sul mercato che ad essere attrattivo per gli investitori esteri”. Nella ricerca di finanziamenti il fattore tempo è elemento da non sottovalutare. "La liquidità è una necessità impellente. Contiamo di approvare la legge di assestamento possibilmente a giugno per poi reperire liquidità a luglio”.