E' un nuovo modo di vedere la disabilità quello introdotto dal decreto delegato 127/2017 ratificato dal Consiglio: si passa da un modello medico a uno bio-psico-sociale nell'affrontare l'argomento in ambito sanitario. Quindi, agli aspetti clinici da tenere in considerazione si aggiungono la partecipazione della persona alla vita della comunità e i fattori ambientali. Si tratta di principi fondamentali per la relativa Convenzione Onu.
Il testo detta nuove regole per i permessi retribuiti per i lavoratori che devono seguire familiari disabili: si passa dal numero di giornate per mese a un monte ore pari a 4/5 dell'orario settimanale. Per esempio: un dipendente che lavora 36 ore a settimana, avrà quasi 29 ore massime di permessi ogni mese. In caso di patologia gravissima e di necessità di assistenza prolungata per i minori di 14 anni, si potrà ottenere l'aspettativa per un massimo di 2 anni, anche frazionabile a mesi. E i colleghi di lavoro potranno donare le proprie ferie, in questo caso in base al tipo di contratto.
Tramite il decreto, saranno riorganizzate tutte le aree dei servizi che si occupano di disabili. Sarà potenziata la diagnosi precoce, da affiancare a monitoraggi e raccolte dati. Affrontata, poi, la questione del “dopo di noi”: il segretario di Stato alla Sanità, Franco Santi, ha ribadito l'intenzione di costruire una residenza protetta per ospitare i disabili rimasti soli. Non c'è ancora una tempistica, ma i progetti prevedono una struttura a Cailungo.
In arrivo anche la carta della persona con disabilità che potrà essere usata ogni giorno per farsi riconoscere più facilmente. Tutti gli interventi di supporto economico saranno modulati in base al futuro indicatore della situazione economica delle famiglie. In attesa della promulgazione, c'è chi esprime soddisfazione per la norma, come Ssd che parla di “un altro passo verso l'obiettivo della vita indipendente”.
Mauro Torresi
Clicca qui per il comunicato della Segreteria alla Sanità sulla ratifica in Consiglio Grande e Generale del Decreto n.127
Il testo detta nuove regole per i permessi retribuiti per i lavoratori che devono seguire familiari disabili: si passa dal numero di giornate per mese a un monte ore pari a 4/5 dell'orario settimanale. Per esempio: un dipendente che lavora 36 ore a settimana, avrà quasi 29 ore massime di permessi ogni mese. In caso di patologia gravissima e di necessità di assistenza prolungata per i minori di 14 anni, si potrà ottenere l'aspettativa per un massimo di 2 anni, anche frazionabile a mesi. E i colleghi di lavoro potranno donare le proprie ferie, in questo caso in base al tipo di contratto.
Tramite il decreto, saranno riorganizzate tutte le aree dei servizi che si occupano di disabili. Sarà potenziata la diagnosi precoce, da affiancare a monitoraggi e raccolte dati. Affrontata, poi, la questione del “dopo di noi”: il segretario di Stato alla Sanità, Franco Santi, ha ribadito l'intenzione di costruire una residenza protetta per ospitare i disabili rimasti soli. Non c'è ancora una tempistica, ma i progetti prevedono una struttura a Cailungo.
In arrivo anche la carta della persona con disabilità che potrà essere usata ogni giorno per farsi riconoscere più facilmente. Tutti gli interventi di supporto economico saranno modulati in base al futuro indicatore della situazione economica delle famiglie. In attesa della promulgazione, c'è chi esprime soddisfazione per la norma, come Ssd che parla di “un altro passo verso l'obiettivo della vita indipendente”.
Mauro Torresi
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