Non si conosce ancora il giorno esatto, ma dovrebbe avvenire tra il 18 e il 20 settembre. Gli insegnanti si preparano alla mobilitazione dopo il decreto sulla riorganizzazione del sistema scolastico. Diversi i punti contestati, a partire dalla revisione del rapporto numerico insegnanti-alunni nelle scuole dell'infanzia. Il timore è che porti a un progressivo taglio del numero dei lavoratori chiamati a prestare servizio. Preoccupazioni per le elementari, nell'ipotesi di introduzione di “classi aperte” per i plessi con meno bambini dall'anno scolastico 2019/2020.
Contestata anche l'opzione di impiegare i docenti di educazione fisica nei plessi vicini anche se di ordine differente e l'aumento della durata dei moduli orari per medie e superiori con la predisposizione di progetti per occupare le ore non insegnate. La categoria parla di qualità in discesa.
Ma il segretario di Stato all'Istruzione, Marco Podeschi, non ci sta ed esclude tagli alle cattedre. "Chiederei di leggere il decreto - afferma Podeschi - in cui i ragionamenti sono molto diversi rispetto alle polemiche emerse". Dal gruppo di lavoro del Collegio dei docenti della Scuola Media l'accusa di voler modificare la didattica per motivi economici. "Non abbiamo voluto ottenere un risparmio sulla scuola", risponde il Segretario di Stato all'Istruzione. Questo, spiega, per non inficiare la "qualità".
Resta da conoscere la data effettiva dello sciopero che, secondo ambienti sindacali, sarà il primo di una serie legata a ciascuna delle riforme.
Mauro Torresi
Nel servizio, l'intervista al segretario di Stato all'Istruzione, Marco Podeschi
Contestata anche l'opzione di impiegare i docenti di educazione fisica nei plessi vicini anche se di ordine differente e l'aumento della durata dei moduli orari per medie e superiori con la predisposizione di progetti per occupare le ore non insegnate. La categoria parla di qualità in discesa.
Ma il segretario di Stato all'Istruzione, Marco Podeschi, non ci sta ed esclude tagli alle cattedre. "Chiederei di leggere il decreto - afferma Podeschi - in cui i ragionamenti sono molto diversi rispetto alle polemiche emerse". Dal gruppo di lavoro del Collegio dei docenti della Scuola Media l'accusa di voler modificare la didattica per motivi economici. "Non abbiamo voluto ottenere un risparmio sulla scuola", risponde il Segretario di Stato all'Istruzione. Questo, spiega, per non inficiare la "qualità".
Resta da conoscere la data effettiva dello sciopero che, secondo ambienti sindacali, sarà il primo di una serie legata a ciascuna delle riforme.
Mauro Torresi
Nel servizio, l'intervista al segretario di Stato all'Istruzione, Marco Podeschi
Riproduzione riservata ©