L'obiettivo di questa manovra, ha sottolineato il Ministro Tria, è dimezzare il gap tra il tasso di crescita italiano e quello europeo già nel 2019. Ma dopo le tensioni sui mercati l'Esecutivo ha comunque rivisto i numeri del deficit per i prossimi anni. La nota aggiuntiva al DEF – ha poi spiegato il Premier Conte, ieri sera - verrà inviata a Bruxelles e al Parlamento. Dopo gli ultimi aggiustamenti il rapporto deficit/Pil resta fissato al 2,4% nel 2019, ma scenderà al 2,1% nel 2020 e all'1,8% nel 2021. Soddisfatti comunque i due Vicepremier Di Maio e Salvini. A stretto giro, tuttavia, un bisticcio sulle cifre. Per Salvini ci saranno 7-8 miliardi per la riforma della Fornero, e 8 per il reddito di cittadinanza. Numeri smentiti da fonti pentastellate che ribadiscono i 10 miliardi per il reddito. L'UE – dal canto suo - aspetta la lettera da Roma con gli obiettivi di bilancio del prossimo anno. Una volta ottenute informazioni certe su deficit, Pil e debito, comincerà le sue valutazioni. Nuove bordate, però, da Juncker e Moscovici. “La marcia dello stupido populismo e del nazionalismo – ha detto il Presidente della Commissione europea - deve essere fermata finché siamo ancora in tempo”. Secondo il Commissario agli Affari Economici, invece, Salvini, Le Pen ed Orban sarebbero nemici delle democrazie aperte e liberali, e metterebbero a rischio l'esistenza dell'UE. Il Presidente italiano Mattarella, intanto, ha emanato il decreto migranti e sicurezza, ribadendo – tuttavia – come, in materia, restino “fermi gli obblighi costituzionali e internazionali dello Stato”.
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