Mafie sotto casa: quasi un monito per quanti pensano che il fenomeno non li riguardi. La mafia ha braccia lunghe, e sbaglia chi la immagina Cosa di Sicilia. Mafie sotto casa non è solo il titolo della serata organizzata da Democrazia in Movimento, ma è anche un sito internet. Lo ha presentato ieri sera Rebecca Righi: si tratta di una mappa online dei luoghi dell'Emilia Romagna dove si sono verificati eventi di stampo mafioso. Gaetano Alessi, dell'Associazione AdEst e uno dei promotori del progetto, collabora con Rete da tempo. Lo fa anche Massimo Manzoli. Entrambi sono tra le anime dell'associazione Gruppo dello Zuccherificio di Ravenna, autori del dossier “Tra la via Aemilia e il West”. Hanno sollevato il velo su una realtà scomoda, che fa paura. Difficile accettare l'idea di infiltrazioni mafiose fin nel cortile di casa. La mappa è in divenire, si arricchisce di nuove informazioni. Una cinquantina le mafie che operano nel territorio emiliano romagnolo dove da tempo si sono insediate famiglie legate a sigle mafiose. Un dato fa riflettere: l'Emilia Romagna è la quinta regione in Italia per condanne definitive e anni di prigionia. Quando i processi di mafia giungono a sentenza, nel risalire alle movimentazioni di denaro capita che compaia anche il nome di San Marino. Ieri sera si è parlato della vicenda legata a Michelangelo Fedele, originario di Reggio Calabria e ritenuto dagli inquirenti collegato alla ‘ndrangheta. Dopo la sentenza del Collegio Garante San Marino dovrà restituirgli i 450.000 euro che gli aveva confiscato. Alessi e Manzoli sono pronti a collaborare con gli organi antimafia interni. Puntano sulla formazione giovanile: conoscere per difendersi.
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