Sono arrivate le decisioni del presidente della Repubblica sulla crisi di governo: prima di conoscere qualsiasi esito della direzione Pd ha comunicato ufficialmente di voler compiere un ultimo giro di consultazioni lunedì 7 maggio. Mattarella ha dato dunque per scontato che non ci sarà possibilità di intesa tra M5S e Pd, dunque darà ai partiti un'unica altra possibilità, in una sola giornata, per verificare se ci siano altre prospettive di maggioranza di governo. Questa volta partirà dai partiti maggiori, che riceverà per primi, per terminare poi coi presidenti delle Camere.
In casa Pd c'era aria di rottura, e questa non è una novità, dopo l'uscita televisiva dell'ex segretario Matteo Renzi, presente comunque al Nazareno, il documento predisposto dai renziani per dire no al dialogo coi 5Stelle e la comparsa di un sito, “senzadime”, con nomi e cognomi dei partecipanti alla direzione e rispettive posizioni, una sorta di pre-conta, tra l'altro opera, pare, di qualcuno esterno al Pd stesso. C'è chiusura anche ad un ipotetico accordo col centrodestra.
Comunque, il segretario reggente Maurizio Martina ha chiesto una rinnovata fiducia, non di facciata, nei suoi confronti, affinché il suo mandato possa proseguire fino all'assemblea del partito; “non possiamo rimuovere quel che è accaduto – ha detto – dobbiamo capire per cambiare. Anche perché, chiuso col M5S – ha terminato – ora c'è un concreto rischio che si torni al voto”. Alla fine la relazione di Martina è stata votata all'unanimità.
In casa Pd c'era aria di rottura, e questa non è una novità, dopo l'uscita televisiva dell'ex segretario Matteo Renzi, presente comunque al Nazareno, il documento predisposto dai renziani per dire no al dialogo coi 5Stelle e la comparsa di un sito, “senzadime”, con nomi e cognomi dei partecipanti alla direzione e rispettive posizioni, una sorta di pre-conta, tra l'altro opera, pare, di qualcuno esterno al Pd stesso. C'è chiusura anche ad un ipotetico accordo col centrodestra.
Comunque, il segretario reggente Maurizio Martina ha chiesto una rinnovata fiducia, non di facciata, nei suoi confronti, affinché il suo mandato possa proseguire fino all'assemblea del partito; “non possiamo rimuovere quel che è accaduto – ha detto – dobbiamo capire per cambiare. Anche perché, chiuso col M5S – ha terminato – ora c'è un concreto rischio che si torni al voto”. Alla fine la relazione di Martina è stata votata all'unanimità.
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