Nessuna crisi di governo, come si vociferava nei giorni scorsi, ma una verifica di governabilità, sull’operatività dell’ultimo scorcio di legislatura ma soprattutto la capacità di guardare al futuro. Così la Democrazia Cristiana chiude la vicenda aperta con le dichiarazioni critiche del Segretario, Pier Marino Menicucci. Una impostazione politica sposata all’unanimità dai dirigenti democristiani che hanno espresso anche un giudizio positivo sull’operato del Governo Straordinario, l’azione della DC nella coalizione, la stabilità assicurata al paese, che si è tramutata in un clima di fiducia da parte dei cittadini, degli imprenditori, degli investitori esteri. 'Questa esperienza però – ha affermato la direzione democristiana – è giunta al termine, adesso si pensare al dopo elezioni, ritornare ad un governo politico, che sia coeso e capace di dare le risposte che il paese si aspetta'. Rinnovate le critiche nei conforti di una parte del Partito dei Socialisti e Democratici, quella frangia ritenuta più lontana dalla propria visione politica, “mentre con una parte di quel partito – dichiara Menicucci – le posizioni sono più vicine, le visioni comuni”. Le divergenze sono emerse negli ultimi tempi sull’impostazione dell’accordo di cooperazione economica e la legge elettorale “ma anche in precedenza – dichiara il segretario democristiano – le frizioni non sono mancate. Abbiamo taciuto – aggiunge – per non creare turbolenze, per raggiungere l’obiettivo di portare a conclusione la legislatura, ma adesso ci sentiamo di rimarcare con chiarezza le differenze di impostazione sul futuro politico del paese”. Sulla legge elettorale la DC si impegna ad inserirla fra i primi adempimenti della prossima legislatura. 'Non si può pensare – dichiara Menicucci – di stravolgere le regole il giorno prima di sciogliere il Consiglio Grande e Generale. E’ un passaggio sul quale ci devono essere le più ampie convergenze'. Temi che segneranno la riunione del Consiglio Centrale della DC, convocato per mercoledì prossimo. Sarà l’ultimo parlamentino politico, chiamato cioè a pronunciarsi sulla relazione del Segretario e sull’impostazione della linea politica. Quello successivo, infatti, dovrà avviare il lavoro legato al programma elettorale e alle proposte politiche del PDCS per la prossima legislatura. Soddisfazione sull’esito della Direzione la esprime Menicucci, che mette in evidenza come, sulle questioni politiche importanti, nei momenti difficili, il suo partito ritrovi compattezza e unità d’intenti, al di là della normale dialettica interna.
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