In testa la preoccupazione per la situazione del Paese, partendo dai dati del Programma Economico 2015: debito vicino ai 300 milioni e disavanzo di quasi 25 milioni; diminuzione di un punto del PIL, 1500 disoccupati. Ma anche le difficoltà, in proiezione, sul fronte della liquidità. "Dati che certificano a tutti gli effetti l'avanzamento della crisi" - sostiene PS - che bolla di "superficialità e irresponsabilità" chi, nel governo e nella maggioranza, dice di vedere segnali di ripresa.
Dai dati, l'analisi politica, rilevando indirizzi del tutto insufficienti in materia di sviluppo e contenimento della spesa; un percorso di integrazione europea che stenta a decollare; un sistema sociale sempre più sotto pressione, con forti timori sulla tenuta dell'Istituto di Sicurezza Sociale.
Contro la politica del “Bla bla bla”, il Partito Socialista chiede che il governo “vada a casa” con urgenza e rilancia “la terza via”: un nuovo progetto di governo basato sulla legalità e sulle riforme, chiamando a raccolta – e annunciando nuove consultazioni – le forze politiche che abbiano a cuore il futuro di San Marino per costituire una “alternativa seria a credibile all'attuale governo”.
AS
Comunicato stampa Partito Socialista
Si è riunita ieri sera la Direzione del Partito Socialista.
Dopo l’intervento introduttivo del Segretario Politico, Simone Celli, si è sviluppato un ampio ed approfondito dibattito sui seguenti punti:
a) esame della situazione generale del Paese;
b) analisi politica;
c) valutazione del primo ciclo di incontri sulla proposta di “terza via” con partiti e movimenti politici e definizione delle prossime iniziative del partito.
La Direzione del Partito Socialista ha preso atto con fortissima apprensione dei dati contenuti all’interno del Programma Economico 2015, che certificano a tutti gli effetti l’avanzamento della crisi.
L’ulteriore diminuzione di un punto percentuale del prodotto interno lordo prevista per il 2014 che si va a sommare agli oltre trenta punti inceneriti nel quinquennio precedente, la presenza di oltre 1.500 persone senza un posto di lavoro, il debito pubblico che sfiora i 300 milioni di euro e il disavanzo 2014 di quasi 25 milioni, fotografano perfettamente l’assoluta gravità delle condizioni generali del Paese. Il quadro poi assume connotati drammatici con riferimento alle proiezioni sulla liquidità di tesoreria: le tensioni sono già oggi molto importanti, ma a far tremare i polsi è l’annuncio delle probabili difficoltà ad adempiere al pagamento di stipendi, pensioni ed oneri contrattuali, per il prossimo mese di dicembre.
Tale situazione si pone in netto contrasto con le dichiarazioni ottimistiche rilasciate nei giorni scorsi da esponenti del governo e della maggioranza. Sostenere che si vede la luce in fondo al tunnel, che ci sono segnali di ripresa e che il peggio è passato, è un sintomo di pericolosa superficialità e di preoccupante irresponsabilità.
Forse però, provare a dispensare ottimismo è l’ultima cosa che ancora possono fare i colonnelli della coalizione “San Marino Bene Comune”. Ma fortunatamente non ci crede più nessuno. I sammarinesi sono stufi di ascoltare slogan, annunci e rassicurazioni, che puntualmente non sono supportati da fatti e risultati concreti.
Gli indirizzi politici in materia di sviluppo economico e di contenimento della spesa pubblica si sono rivelati del tutto insufficienti; il percorso di integrazione europea stenta a decollare; il sistema di protezione sociale viene messo sempre più sotto pressione, con particolare riferimento al funzionamento e alla tenuta dell’I.S.S.
E’ arrivato quindi il momento di porre fine alla politica del “bla bla bla”, per questo la Direzione del Partito Socialista ha affermato nuovamente la necessità e l’urgenza che il Governo di Bene Comune vada a casa ed ha rilanciato con determinazione la proposta della “terza via”.
La Direzione ha inteso specificare che la “terza via” è un contributo concreto per la definizione di un nuovo progetto di governo del Paese che:
1) ponga al centro della propria azione i temi della legalità, del rinnovamento e delle riforme;
2) sia condiviso dalle forze politiche alternative all’immobilismo dell’attuale governo e a chi intende giocare allo sfascio sulla pelle dei sammarinesi.
In tal senso è stato valutato positivamente il primo ciclo di incontri, soprattutto in considerazione dell’attenzione e della disponibilità al confronto manifestata da parte di tutti i soggetti politici interpellati.
Ora però è il tempo di passare dalle enunciazioni ai fatti, dando concretezza alla proposta della “terza via”.
Per queste ragioni il Partito Socialista nelle prossime settimane avvierà un secondo giro di consultazioni per individuare le forze disponibili a lavorare per la costruzione di un nuovo progetto di governo per il rilancio del Paese.
Gli alibi sono finiti. Le forze politiche che hanno a cuore il futuro di San Marino e che sono consapevoli della gravità della situazione, devono assumersi la responsabilità di dare vita ad un’alternativa seria e credibile all’attuale governo.
Dai dati, l'analisi politica, rilevando indirizzi del tutto insufficienti in materia di sviluppo e contenimento della spesa; un percorso di integrazione europea che stenta a decollare; un sistema sociale sempre più sotto pressione, con forti timori sulla tenuta dell'Istituto di Sicurezza Sociale.
Contro la politica del “Bla bla bla”, il Partito Socialista chiede che il governo “vada a casa” con urgenza e rilancia “la terza via”: un nuovo progetto di governo basato sulla legalità e sulle riforme, chiamando a raccolta – e annunciando nuove consultazioni – le forze politiche che abbiano a cuore il futuro di San Marino per costituire una “alternativa seria a credibile all'attuale governo”.
AS
Comunicato stampa Partito Socialista
Si è riunita ieri sera la Direzione del Partito Socialista.
Dopo l’intervento introduttivo del Segretario Politico, Simone Celli, si è sviluppato un ampio ed approfondito dibattito sui seguenti punti:
a) esame della situazione generale del Paese;
b) analisi politica;
c) valutazione del primo ciclo di incontri sulla proposta di “terza via” con partiti e movimenti politici e definizione delle prossime iniziative del partito.
La Direzione del Partito Socialista ha preso atto con fortissima apprensione dei dati contenuti all’interno del Programma Economico 2015, che certificano a tutti gli effetti l’avanzamento della crisi.
L’ulteriore diminuzione di un punto percentuale del prodotto interno lordo prevista per il 2014 che si va a sommare agli oltre trenta punti inceneriti nel quinquennio precedente, la presenza di oltre 1.500 persone senza un posto di lavoro, il debito pubblico che sfiora i 300 milioni di euro e il disavanzo 2014 di quasi 25 milioni, fotografano perfettamente l’assoluta gravità delle condizioni generali del Paese. Il quadro poi assume connotati drammatici con riferimento alle proiezioni sulla liquidità di tesoreria: le tensioni sono già oggi molto importanti, ma a far tremare i polsi è l’annuncio delle probabili difficoltà ad adempiere al pagamento di stipendi, pensioni ed oneri contrattuali, per il prossimo mese di dicembre.
Tale situazione si pone in netto contrasto con le dichiarazioni ottimistiche rilasciate nei giorni scorsi da esponenti del governo e della maggioranza. Sostenere che si vede la luce in fondo al tunnel, che ci sono segnali di ripresa e che il peggio è passato, è un sintomo di pericolosa superficialità e di preoccupante irresponsabilità.
Forse però, provare a dispensare ottimismo è l’ultima cosa che ancora possono fare i colonnelli della coalizione “San Marino Bene Comune”. Ma fortunatamente non ci crede più nessuno. I sammarinesi sono stufi di ascoltare slogan, annunci e rassicurazioni, che puntualmente non sono supportati da fatti e risultati concreti.
Gli indirizzi politici in materia di sviluppo economico e di contenimento della spesa pubblica si sono rivelati del tutto insufficienti; il percorso di integrazione europea stenta a decollare; il sistema di protezione sociale viene messo sempre più sotto pressione, con particolare riferimento al funzionamento e alla tenuta dell’I.S.S.
E’ arrivato quindi il momento di porre fine alla politica del “bla bla bla”, per questo la Direzione del Partito Socialista ha affermato nuovamente la necessità e l’urgenza che il Governo di Bene Comune vada a casa ed ha rilanciato con determinazione la proposta della “terza via”.
La Direzione ha inteso specificare che la “terza via” è un contributo concreto per la definizione di un nuovo progetto di governo del Paese che:
1) ponga al centro della propria azione i temi della legalità, del rinnovamento e delle riforme;
2) sia condiviso dalle forze politiche alternative all’immobilismo dell’attuale governo e a chi intende giocare allo sfascio sulla pelle dei sammarinesi.
In tal senso è stato valutato positivamente il primo ciclo di incontri, soprattutto in considerazione dell’attenzione e della disponibilità al confronto manifestata da parte di tutti i soggetti politici interpellati.
Ora però è il tempo di passare dalle enunciazioni ai fatti, dando concretezza alla proposta della “terza via”.
Per queste ragioni il Partito Socialista nelle prossime settimane avvierà un secondo giro di consultazioni per individuare le forze disponibili a lavorare per la costruzione di un nuovo progetto di governo per il rilancio del Paese.
Gli alibi sono finiti. Le forze politiche che hanno a cuore il futuro di San Marino e che sono consapevoli della gravità della situazione, devono assumersi la responsabilità di dare vita ad un’alternativa seria e credibile all’attuale governo.
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