Il Partito Socialista ricorda il 70° anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani. "Rileggere quei venti articoli che compongono quell’atto così importante per l’umanità": così il PS intende celebrare "quella data di settant’anni fa che ha costituito una pietra miliare per l’umanità", innalzando "la dignità dell’uomo al di sopra dell’odio delle guerre, delle diseguaglianze di razza e di colore della pelle, al di sopra dei credi religiosi, al di sopra dello stato sociale dell’uomo."
"Oggi si deve purtroppo registrare che in molti Paesi tali principi sono disattesi e calpestati - ricorda il PS - Noi cittadini di un piccolo territorio, simbolo di libertà e democrazia nel mondo, dobbiamo fare tutti qualcosa di concreto nella Società, nei Partiti, nei Movimenti, nelle Istituzioni, nei Governi, perché ciò non succeda più", con la consapevolezza che "quegli obiettivi sottoscritti settant’anni fa valgano per noi ma anche per l’umanità intera".
Il Partito dei Socialisti e dei Democratici, in occasione del 70° anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani, non si sofferma sulla sua valenza, perchè resta attuale, moderna e nobile. "Purtroppo è spesso inosservata", scrive in una nota.
Per il Psd, infatti, l’uguaglianza dei diritti viene messa in dubbio o in pericolo in zone sempre più estese del globo. "Il problema è la fallace contrapposizione tra diritti umani ed eguaglianza da una parte e condizione economica e sicurezza dall’altra".
Nel mezzo c’è la buona o la cattiva politica, per i Socialisti e Democratici: la seconda lavora per separare, per polarizzare, per esasperare e sfruttare elettoralmente i temi della sicurezza e della condizione economica contro il povero, il diverso. La buona politica è invece quella al servizio dell’uomo, non dei soli cittadini di un dato stato, è quella che non ignora i problemi di integrazione.
"Oggi si deve purtroppo registrare che in molti Paesi tali principi sono disattesi e calpestati - ricorda il PS - Noi cittadini di un piccolo territorio, simbolo di libertà e democrazia nel mondo, dobbiamo fare tutti qualcosa di concreto nella Società, nei Partiti, nei Movimenti, nelle Istituzioni, nei Governi, perché ciò non succeda più", con la consapevolezza che "quegli obiettivi sottoscritti settant’anni fa valgano per noi ma anche per l’umanità intera".
Il Partito dei Socialisti e dei Democratici, in occasione del 70° anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani, non si sofferma sulla sua valenza, perchè resta attuale, moderna e nobile. "Purtroppo è spesso inosservata", scrive in una nota.
Per il Psd, infatti, l’uguaglianza dei diritti viene messa in dubbio o in pericolo in zone sempre più estese del globo. "Il problema è la fallace contrapposizione tra diritti umani ed eguaglianza da una parte e condizione economica e sicurezza dall’altra".
Nel mezzo c’è la buona o la cattiva politica, per i Socialisti e Democratici: la seconda lavora per separare, per polarizzare, per esasperare e sfruttare elettoralmente i temi della sicurezza e della condizione economica contro il povero, il diverso. La buona politica è invece quella al servizio dell’uomo, non dei soli cittadini di un dato stato, è quella che non ignora i problemi di integrazione.
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