Un atto pericoloso, così i tre segretari di maggioranza definiscono le critiche sollevate dal consigliere di Alleanza Popolare sulla decisione della Reggenza di non convocare una seduta straordinaria del Consiglio Grande e Generale. Venturini aveva parlato di un atto politico dei Capi di Stato, che mal si conciliava con il ruolo superpartes. Oggi i tre segretari della coalizione rispondono sorpresi a quella che ritengono una caduta di stile, uno scivolone, un eccesso nella dialettica politica anche forte. “Che la polemica politica - scrivono nella nota congiunta – arrivi a mettere in dubbio l’autorevolezza e il prestigio dell’Eccellentissima Reggenza ci pare alquanto pericoloso”. Non ci stanno Morganti, Lonfernini e Chiaruzzi e ai Capi di Stato esprimono tutta la loro solidarietà per quello che ritengono un attacco ingiustificato alla Suprema Magistratura. Nella lettera inviata ai gruppi consiliari – si legge nel comunicato sottoscritto – la Reggenza ha svolto il proprio ruolo super partes, di garante delle istituzioni e dell’equilibrio fra i poteri. Le parole della Reggenza sono infatti – prosegue il documento – equilibrate, opportune e confermano il faticoso lavoro che con la riforma dell’ordinamento giudiziario ha sancito il principio dell’autonomia e dell’indipendenza della magistratura. Non la pensa così Venturini, che non ha mancato di esternare il proprio disappunto sulla decisione della Reggenza e il suo dissenso circa le parole dei Capi di Stato sulla raggiunta autonomia dei giudici. L’esposto presentato dai 38 firmatari, fra cui Venturini, lamentava ingerenze e interferenze da parte del potere politico, la maggioranza definiva invece una intromissione quel documento e l’azione delle opposizioni. Ma la Reggenza, proprio per evitare il rischio di intrusioni inopportune e condizionamenti, rivolgeva un appello a tutte le forze politiche affinché abbassassero il tono dello scontro e lo facessero rientrare nei limiti istituzionali. I nostri tre partiti – scrivono i segretari di maggioranza – intendono rispondere pienamente all’invito della Reggenza, confermando il proprio impegno nel rispetto dei ruoli affinché non si creino interferenze e conflitti fra i poteri fondamentali dello Stato.
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