Civico 10 e Rete, con due note distinte, ironizzano sulle manifestazioni governative di giubilo per i risultati ottenuti da San Marino nella classifica annuale stilata da Doing Business sui Paesi attrattivi per fare impresa. E' stato introdotto un nuovo metodo di calcolo e, con un confronto reale . sottolinea Civico 10 - l'aumento di ranking è limitato a soli due posti. Però, prosegue la nota, San Marino è peggiorato praticamente in quasi tutti i ranking specifici. Solo le nuove norme introdotte dalla Segreteria Industria che promettono il rilascio della licenza in tempi più brevi, e con meno burocrazia, ha causato il limitato aumento. Analoga la lettura di Rete. 19 punti in classifica, scrive, pesano di più di 1.569 disoccupati, di 102milioni di euro di indebitamento che la maggioranza ha caricato sulle spalle dei sammarinesi, dei milioni di euro di monofase non pagate, delle centinaia piccole-medie aziende sammarinesi costrette a chiudere in conseguenza alla crisi creata dal “benessere apparente”, come lo definiscono i magistrati, artatamente plasmato dalla politica degli ultimi decenni. Stiamo finendo nel baratro, conclude Rete, ma ci finiremo da 76esimi in classifica!
A stretto giro di posta la replica della Segreteria Industria che ribadisce, come già detto che il piazzamento al 76° posto è dovuto anche a una revisione da parte del programma Doing Business di alcuni parametri di valutazione. E’ vero, sottolinea la nota, che riparametrando anche la classifica dello scorso anno il miglioramento si riduce nettamente, ma il dato di fatto è uno: l’anno scorso chi scorreva la classifica trovava San Marino al 93° posto, quest’anno lo trova al 76° su un totale di 189 paesi. La legge sulle licenze ha ricevuto consensi così come ci sono settori sui quali c'è molto da fare. Ma, conclude la nota, il dato incontrovertibile è che il nostro Paese è migliorato: il programma di Banca Mondiale lo certifica. Questo deve essere motivo di orgoglio e sprone a continuare su questa strada, non certo motivo di ulteriori acredini, divisioni e disfattismi.
A stretto giro di posta la replica della Segreteria Industria che ribadisce, come già detto che il piazzamento al 76° posto è dovuto anche a una revisione da parte del programma Doing Business di alcuni parametri di valutazione. E’ vero, sottolinea la nota, che riparametrando anche la classifica dello scorso anno il miglioramento si riduce nettamente, ma il dato di fatto è uno: l’anno scorso chi scorreva la classifica trovava San Marino al 93° posto, quest’anno lo trova al 76° su un totale di 189 paesi. La legge sulle licenze ha ricevuto consensi così come ci sono settori sui quali c'è molto da fare. Ma, conclude la nota, il dato incontrovertibile è che il nostro Paese è migliorato: il programma di Banca Mondiale lo certifica. Questo deve essere motivo di orgoglio e sprone a continuare su questa strada, non certo motivo di ulteriori acredini, divisioni e disfattismi.
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