Riportare al centro l'identità politica, promuovendo un'aggregazione di centrodestra. Questa l'idea. Perché le “alchimie” di “convenienza” tra forze eterogenee – è stato rimarcato - “non funzionano”. Riferimenti ai primi cento giorni del Governo, alla fuoriuscita di Cecchetti da AR. Si è parlato poi di una “cittadinanza sfiduciata”, timorosa di esprimersi. DOMANI – Motus Liberi propone allora un progetto di prospettiva, declinato sui 10 principi snocciolati dal Presidente. Fra i punti base responsabilità sociale, famiglia e solidarietà, sviluppo economico, serietà, rispetto delle regole, posizione internazionale competitiva. “Ci sono forze per natura più affini a questo tipo di principi – ha spiegato Lorenzo Forcellini Reffi -; penso alla Democrazia Cristiana”, a Repubblica Futura, ad Alleanza Riformista.
Ma “abbiamo sempre detto che un'idea se è buona è buona da ovunque venga, per cui se altre forze hanno interesse a condividere con noi questi 10 pilastri o principi che siano, molto volentieri”. Una scelta in continuità con la linea già seguita sin da prima delle elezioni, ha ricordato Fabio Righi; che vede nell'area di riferimento una situazione di “forte confusione”. Quanto al DNA di Motus è stata utilizzata la formula di “conservatorismo riformista”. Saldi sui valori - è stato detto – ma capaci di abbracciare il nuovo.
Non a caso Mirko Dolcini ha posto l'accento sull'OdG appena depositato per cercare di rivitalizzare il piano di comunità energetica nazionale. Lanciato il progetto aggregativo, si attendono ora i feedback delle altre forze. “Guardiamo con interesse – ha sottolineato Gaetano Troina – ai Congressi che partiranno da qui a breve”. Probabilmente all'inizio del prossimo anno, invece, il Congresso di Motus; naturale finalizzazione di questo percorso. Proiettato anche all'”esterno dei confini”; perché il “contesto internazionale - è stato detto – spinge in quella direzione”.
Nel servizio l'intervista a Lorenzo Forcellini Reffi (Presidente DOMANI – Motus Liberi)