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CGG: Giovanna Cecchetti annuncia la fuoriuscita dalla lista AR. Dura replica del SdS Lonfernini

16 ott 2024
Giovanna Cecchetti in aula
Giovanna Cecchetti in aula

Una maratona, quella iniziata nel pomeriggio. 12 giornate di lavoro, in questa Sessione; che coprirà buona parte della seconda metà di Ottobre, per poi riprendere da 4 al 7 novembre. E ciò in ragione di un “OdG monstre”: ben 26 comma; fra i primi la finalizzazione dell'esame dell'Assestamento di bilancio, dopo il percorso accidentato del precedente Consiglio.

E poi nomine di peso, PdL in prima lettura; passaggi politicamente delicati riguardo Sanità, Banca Centrale e così via. Ma l'attenzione, in avvio, è stata tutta per l'indirizzo di saluto dei nuovi Capitani Reggenti Francesca Civerchia e Dalibor Riccardi. Un accorato richiamo - il loro - al rispetto reciproco, al confronto pacato nell'interesse del Paese.

A seguire il Comma Comunicazioni; aperto da alcuni annunci. Fra questi la non ammissibilità dell'ordine del giorno presentato dalle Opposizioni riguardo l'asserita incompatibilità del Segretario Bevitori. Ha poi preso la parola Giovanna Cecchetti, annunciando la propria fuoriuscita dalla Lista AR. Ha spiegato come auspicasse si desse vita ad un contenitore socialista, riformista e liberale; che potesse porsi come centro moderato. Ma l'accordo raggiunto mesi prima delle elezioni fu a suo avviso “disatteso”. Con la componente di Elego – ha detto – relegata al ruolo di comparsa; per qualcuno evidentemente servivamo solo per fare numero. Dopo la tornata – ha continuato - l'”autoritarsimo” non si è fermato. Ha parlato di richieste di confronto cadute nel vuoto per oltre 2 mesi. Dopo le notizie sui giornali – ha continuato - abbiamo capito che non poteva esserci dialogo. Da oggi – ha concluso - continuerò come Consigliere indipendente di maggioranza.

Durissima la replica del Segretario di Stato Lonfernini. Ha parlato di “turbativa istituzionale”, in una fase nella quale il Paese avrebbe bisogno piuttosto di unità. Di piccole beghe di bottega, paragonate ad un film dell'orrore. “Possiamo fare a meno di una politica del genere”. Critiche anche alle Opposizioni - accusate di “ostruzionismo” sull'assestamento di bilancio -; e allo stesso fronte governativo. In questo avvio di Legislatura – ha detto – ho visto cose che non mi piacciono in termini di stile, approccio, idee. Da qui un invito a focalizzarsi sul programma di governo. Altrimenti il rischio è di autoannientarsi, ha avvertito.

Poi Sara Conti, RF, che tornando a quanto avvenuto nella precedente Legislatura ha parlato di “clamorosa figuraccia” di fronte alle istituzioni europee del Governo e della Maggioranza di allora. Parte della quale è ancora la stessa. Ha infatti ricordato l'ordine del giorno – all'epoca - contro i firmatari di un'Istanza d'Arengo affinché venissero recepite le disposizioni del Grevio per garantire una risposta giudiziaria veloce nei casi di violenza di genere. Lo Stato – ha puntualizzato - si è ora accordato per un risarcimento. Una “pagina nerissima” per il Paese.

A stretto giro la risposta del capogruppo DC Massimo Ugolini; i dati prodotti in quell'Istanza d'Arengo non erano corretti, ha ribadito. L'Esecutivo – ha aggiunto - non diede comunque seguito alle indicazioni contenute nell'OdG, ed il Tribunale non venne sollecitato. Giusto – ha rimarcato – che gli Organismi internazionali diano indicazioni, ma vanno rispettate le peculiarità dei singoli Stati. Ugolini ha poi posto l'accento sull'esito del rapporto del Fondo Monetario; il lavoro iniziato nella scorsa Legislatura – ha detto - sta iniziando a dare i propri frutti. Auspicato infine un maggior confronto in Maggioranza in vista delle riforme.

Dall'altra parte Matteo Casali, RF, che vede nell'azione di Governo e Maggioranza la “stanchezza” propria della politica di “fine legislatura”. Nei primi 100 giorni – ha detto -, anziché ad una luna di miele, abbiamo assistito ad un “interminabile rodaggio”, tra forze politiche che si erano poste alla vigilia delle elezioni come alternative.

Da Ilaria Bacciocchi, PSD, una riflessione sull'Istituto della Reggenza; dopo la notizia della sentenza di II grado relativa al caso Simoncini. A suo avviso occorre esperienza e maturità per salire alla Suprema Magistratura. Non basta nominare i capi di Stato sulla base di criteri politici – ha detto -; occorre valutare il percorso personale. Un appello, poi, affinché le donne in Aula si uniscano per rafforzare le tutele contro la violenza di genere.

Da Matteo Rossi un mea culpa riguardo alla questione sollevata da Sara Conti: l'OdG a seguito dell'Istanza d'Arengo promossa da UDS. Eravamo convinti di non fare qualcosa di estremamente negativo; invece fu tutt'altro. Poi un appello: la Politica resti estranea alle pressioni di poteri esterni. Bipartisan, nel corso del Comma Comunicazioni, l'apprezzamento per il messaggio odierno della Reggenza. Gaetano Troina, Motus, ha rigettato le accuse di ostruzionismo alle Opposizioni. L'ostruzionismo ve lo state facendo da soli – ha detto, rivolgendosi ai banchi delle forze governative -; componenti della maggioranza attaccano altre componenti della Maggioranza. E questo è “anomalo” - ha rimarcato - ad inizio Legislatura. Quanto all'annuncio di Giovanna Cecchetti, pur dichiarando di comprenderne le motivazioni, ha rimarcato la sua contrarietà a modifiche di schieramento. Si è poi soffermato sul tema “Rally Legend”; ha garantito visibilità a San Marino, ma a suo avviso non sono mancate criticità e problemi. Fra gli altri “episodi anche gravi” di ordine pubblico. Invocata allora una “riflessione” su simili eventi. Matteo Zeppa, RETE, si è soffermato sul tema Giustizia. 7 anni fa 25 consiglieri dell'Opposizione di allora denunciarono un “colpo di stato”, ha ricordato; soffermandosi sulle vicende giudiziarie conseguenti alla parabola CIS. Ha definito “sciagurato” il Governo Adesso.sm. “Qualcuno dovrà necessariamente pagare”, ha aggiunto; parlando di “conquista alberoniana versione 4.0”. A suo avviso non si può pensare che l'unico responsabile sia Simone Celli; forse un “capro espiatorio politico”, ha ipotizzato. Chiedendo si mantenga alta la guardia, anche oggi, nei confronti dei “potentati”. La storia va letta tutta, non solo un pezzettino – ha replicato il Segretario di Stato Matteo Ciacci -; non solo il caso Titoli, anche altri procedimenti penali – ha rimarcato - hanno “distrutto” la reputazione del Paese. Ha poi ricordato come lo stesso Zeppa avesse in passato ricoperto ruoli di responsabilità, ad esempio nella Commissione Giustizia. Si è poi focalizzato sul programma di governo; ponendo l'accento, ad esempio, sull'importanza delle opere infrastrutturali. Maria Katia Savoretti, RF, ha definito non accettabili le accuse di ostruzionismo alle Opposizioni; lo ha fatto invece la Maggioranza – ha detto - con il deposito di 30 emendamenti all'Assestamento. A 360 gradi, il suo intervento, con riferimenti anche al sistema scolastico. Da qui la presentazione di un OdG nel quale si chiede al Congresso di riferire in Commissione entro dicembre in merito allo stato di attuazione della legge su diritto allo studio; gli interventi di orientamento universitario; gli strumenti messi a disposizione per supportare i giovani nello svolgimento di attività connesse allo studio universitario. Nicola Renzi ha ricordato il richiamo esplicito alla propria Maggioranza del Segretario Lonferini. Nei primi 100 giorni non si è fatto nulla, ha detto. Ha richiamato poi l'attenzione dell'Aula sulle dichiarazioni di Giovanna Cecchetti. Una risposta infine a Zeppa: “lei non può permettersi” di dire cosa fare alla “Magistratura”. Renzi ha ricordato di essere stato indagato senza saperlo, prima dell'archiviazione. Guai – ha tuonato - a chi punta il dito contro RF dicendo che siamo dei criminali. Gian Nicola Berti, AR, è innanzitutto tornato sulla vicenda del Grevio. Sottolineando come fosse stato preso per buono un dato “follemente falso”. Il Consiglio, dopo l'Istanza d'Arengo, prese atto dell'anomalia – ha continuato -; “rivendico con orgoglio” la firma all'OdG. Ricordato il parere dell'Authority. Il Governo, a suo avviso, ha “sbagliato” a patteggiare. Il cittadino sammarinese “deve sapere” - ha detto – chi è andato di fronte ad un organismo internazionale a raccontare menzogne. Si è poi rivolto a Giovanna Cecchetti, dichiarandosi dispiaciuto per la fuoriuscita. Quanto alle ragioni ha ipotizzato che ad innescare il tutto vi fosse la richiesta di una nomina. Ha parlato di “logiche partitiche, di spartizione”. Richiamata infine l'attenzione sul tema dell'inclusione scolastica di persone con disabilità e del sostegno di famiglie in difficoltà. Sollecitati investimenti. Quindi la replica, per fatto personale, di Giovanna Cecchetti; che ha contestato recisamente la ricostruzione di Berti. Antonella Mularoni, RF, ha registrato un “silenzio assoluto” rispetto a temi di rilevanza globale quali l'escalation in Medio Oriente. Paventato il rischio di una Terza Guerra mondiale. “Evidentemente al Governo di queste cose ben poco interessa”. Biasimata poi l'agenda consiliare. Da Gerardo Giovagnoli, PSD, riflessioni sul ruolo del Consigliere, comparandolo a quello di altre realtà europee. Ha preso poi la parola il Segretario di Stato Marco Gatti; ricordando innanzitutto come sul sito dell'AIF sia visibile il resoconto delle attività svolte negli anni 2022-2023. Si è poi soffermato sul report del FMI; nel quale – ha detto – è stato registrato un “netto miglioramento del settore bancario-finanziario”. Il rapporto debito-PIL è in “costante decrescita”; e “siamo in avanzo primario consolidato”. “Non stiamo facendo politiche a caso”. Non abbiamo più urgenze, ma il bilancio va rafforzato e “bisogna iniziare a lavorare sull'IVA”. Da Mirko Dolcini, DML, un biasimo al calendario del Consiglio. Non si possono costringere i consiglieri “a turni anche di 18 ore consecutive”. Poi un altro tema; ricordando come nella precedente Legislatura un fondo di caratura internazionale avesse messo a disposizione un grosso investimento per una comunità nazionale energetica. Ma la cosa non andò avanti. Focus dunque sulla questione del risparmio e della transizione energetica; Motus chiede di riprendere quel percorso. Da qui la presentazione di un OdG ad hoc. Il Segretario di Stato Andrea Belluzzi ha ricordato l'invito al fairplay istituzionale della Reggenza; biasimando, dall'altra parte, il silenzio degli esponenti di Repubblica Futura riguardo i recenti rinvii a giudizio per associazione a delinquere, nei confronti fra gli altri di Confuorti, Grais, Guidi e Buriani.





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