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Domani Motus Liberi insiste sul referendum per l'Accordo Ue

Maggioranza divisa sulle residenze fiscali non domiciliate

di Luca Salvatori
27 mar 2025
La puntata di Palazzo Pubblico
La puntata di Palazzo Pubblico

Sul dossier 'residenze fiscali non domiciliate' si attende l'11 aprile, quando il Segretario di Stato agli Esteri Beccari, riferirà in commissione congiunta esteri-finanze, sul caso “San Marino World”, ma in maggioranza, ad esclusione del Pdcs, prevalgono contrarietà e scetticismo.

Guerrino Zanotti, Libera: “Riteniamo che quello delle residenze fiscali domiciliate non debba essere un obiettivo per un'economia sana e trasparente che veda la Repubblica di San Marino collocata in un più ampio assetto internazionale. Noi dobbiamo puntare su un altro tipo di economia”.

Gian Nicola Berti, Alleanza Riformista: “Io sono molto scettico. Non abbiamo nessuna residenza fiscale non domiciliata e credo che non l'avremo mai. Secondo me è un tipo di progetto che non avrà un grande futuro, nel senso che non sono residenze, non hanno impatto fiscale. L'unica cosa che hanno è un domicilio temporaneo, benché si chiamino non domiciliate”.

Massimo Andrea Ugolini, Pdcs: “Nel programma di governo c'è una verifica di tutto l'impianto legislativo che riguarda le residenze, anche a fronte del percorso di associazione. In maniera molto condivisa cercheremo di trovare la soluzione più utile per le tipologie di residenze che possono essere portate avanti e altre tipologie che invece possono essere riviste”.

Luca Lazzari, Psd: “Anche noi come partito preferiremmo che la ricchezza si creasse nel manifatturiero, magari nel manifatturiero digitale. Però ci sono anche opportunità di ricchezza in settori, che magari non ci piacciono, che se ben gestiti, qualcosa, al Paese, possono portare”.

Sull'Accordo di Associazione con l'Unione Europea in Consiglio si è intanto trovata l'unanimità, con un ordine del giorno sottoscritto e votato da tutti i gruppi ma Domani Motus Liberi – unico partito, anche tra le opposizioni - insiste sulla necessità di un referendum.

Mirko Dolcini, Domani Motus Liberi: “L'effettivo coinvolgimento della popolazione citato nell'odg, dal nostro punto di vista è il referendum. Noi l'abbiamo sempre chiesto e continueremo a chiederlo. E' necessario, non per dare un sì o o un no, ma perché su un tema così importante, che coinvolge l'interesse di tutta la Repubblica, è necessaria un'espressione popolare”.

Antonella Mularoni, Repubblica Futura: “Gli amici di Domani Motus Liberi hanno una posizione più netta per quanto riguarda il referendum. Noi riteniamo che intanto sia importante avere davanti a noi l'accordo completo, con l'addendum, spiegandolo bene ai cittadini e alle imprese e ai giovani e vedere quali sono le opportunità per il paese e cosa dobbiamo fare per adeguarci. Noi riteniamo sia una grande opportunità per il Paese. Se poi ci sarà un referendum, faremo decidere alla gente”.

Giovanni Maria Zonzini, Rete “Non venne fatto un referendum per l'accordo di cooperazione con l'Italia nel 2006, da cui ci ritirammo all'ultimo momento. Se si fosse fatto e avesse vinto il 'sì' oggi forse avremo meno problemi. Se tuttavia, su questo particolare tema, qualcuno ritiene di fare un referendum, non c'è nulla di male, ma vorrei chiarire che sarebbe la prima volta che un accordo internazionale, per quanto importante, viene sottoposto al vaglio referendario”.

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