Passa l'ordine del giorno della maggioranza sottoscritto dall'opposizione, tranne la Dc che propone un proprio odg, bocciato per tre voti. La politica prende spunto dalla relazione della Commissione Pari Opportunità che indica linee guida e strategie. Franco Santi spera in un percorso concreto, fattibile e condiviso. Culturale e legislativo. “C’è un circuito vizioso – dice - che va trasformato in virtuoso”. Come garantire maggiore presenza delle donne in politica? Parte determinante la rivestono i partiti. Entrambi gli schieramenti concordano: c'è un problema culturale, occorre abbattere gli stereotipi. C'è anche chi, come Pasquale Valentini, chiede di superare l'idea che la parità sia equivalente all'autosufficienza. “Si parte con il piede sbagliato con una Commissione tutta al femminile”. Maggioranza e Rete criticano il Pdcs in cui vedono radicati quegli stereotipi che tutti condannano. L'augurio di Zeppa è che la relazione non rimanga lettera morta. Per Marina Lazzarini occorre darsi obiettivi e tempi. “Non servono enunciazioni di principio”. Ma come siamo arrivati alle quote rosa? Se lo chiede Mara Valentini, convinta che nessuna donna dovrebbe averne bisogno. C'è chi lo ritiene svilente, mentre Marianna Bucci e Marica Montemaggi hanno cambiato idea. Tutti d'accordo, invece, su un regolamento consiliare “che ottimizzi – dice Mariella Mularoni - i tempi della politica”. L'argomento donne e politica porta alla reggenza rosa, che ha abbattuto un tabù istituzionale. Ma non è stato tutto rose e fiori. Anche Vanessa D'Ambrosio, così come Mimma Zavoli, si commuove nel ricordare il semestre “che – accusa - ha messo a dura prova la tenuta delle conquiste femminili. Qui dentro le donne non hanno capito che l'attacco alla Reggenza era un attacco anche a loro. “Non rivolto a voi in quanto donne – chiarisce Giovanna Cecchetti – ma in relazione al vostro mandato”. E invita le donne a non diventare vittime dei loro stessi stereotipi. Per Iro Belluzzi essere donna non deve essere una scusante mentre Mimma Zavoli ricorda che le donne combattono ancora perché non percepiscono l'uguale posto all'interno della società. Una battaglia che va combattuta tutti insieme, senza distinzioni di genere, partendo dal valore delle diversità. “Sarà un percorso lungo e complesso – annuncia Franco Santi. L'odg impegna il Governo ad aprire un confronto con Enti, Servizi, istituzioni, Commissioni e Authority per costruire percorsi operativi e promuovere la presenza femminile in ambiti decisionali, a partire da quelli di nomina consiliare. Si guarda anche alla partecipazione attiva di San Marino ad iniziative internazionali di monitoraggio e comparazione sulle disparità di genere. In Consiglio si è parlato anche di energia elettrica con la legge sull'istituzione del servizio di distribuzione e fornitura. Prevede che sia il Congresso di Stato a stabilirne le condizioni, previo parere dell'Autorità di regolazione per i servizi pubblici. L'opposizione non gradisce: “un enorme passo indietro rispetto all'autonomia dell'AASS – accusa – con la politica che entra a piè pari su argomenti che non le competono. La legge è datata – spiega la maggioranza – così come occorre ammodernare e riorganizzare tutta la struttura dell'Azienda dei Servizi. Per Simone Celli si migliora la legge dell'81. Se prima, infatti, il regolamento era emanato con decreto reggenziale, nella proposta del governo c'è un duplice passaggio. La legge è in prima lettura. “Ci sarà tutto il tempo per discuterne”.
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