Noi madri, figlie, spose, compagne. Fidiamoci di noi. L’uscita dalla crisi e l’ingresso di San Marino nell’Unione Europea sono i nodi critici che stiamo affrontando in prima persona nelle fila del PSD. Stiamo compiendo passi importanti, da protagoniste e garanti del futuro dei nostri figli e di tutti coloro che in questo momento stanno vivendo situazioni di precarietà.
La questione dell’equilibrio nella rappresentanza di genere, uomini e donne, all’interno del prossimo Consiglio grande e Generale, non è di secondo ordine. Noi donne dimostriamo ogni giorno di avere capacità di gestione delle situazioni complesse, di essere perno e soggetto di collegamento tra sensibilità differenti. Il Paese non può e deve privarsi del nostro contributo.
In questa campagna elettorale abbiamo affrontato e discusso i temi cruciali del dibattito pubblico, offrendo un contributo concreto all’elaborazione dei progetti relativi al lavoro, all’economia, allo stato sociale e alle relazioni internazionali. La parola d’ordine è stata e continuerà a rimanere: “lavorare per non lasciare indietro nessuno”.
Il nostro operare risponde ad un impeto includente, mai ad un solipsismo di genere sterile o elitario. Le urgenze condizionano ovviamente l’agenda delle priorità, ma i principi di fondo che garantiscono l’unità e la compattezza della nostra comunità, non possono mai venir meno. In questo momento di difficoltà e timore generale a guidarci sono i valori socialisti di difesa della libertà, della democrazia, dei diritti civili e sociali, delle pari opportunità. Valori che nella contemporaneità trovano la loro espressione attraverso la garanzia del lavoro e della formazione, mezzi di sostentamento e forma di espressione ed elevazione sociale.
Donne fidiamoci di noi e l’11 novembre, sosteniamoci, scegliamo candidati di entrambi i generi.
La questione dell’equilibrio nella rappresentanza di genere, uomini e donne, all’interno del prossimo Consiglio grande e Generale, non è di secondo ordine. Noi donne dimostriamo ogni giorno di avere capacità di gestione delle situazioni complesse, di essere perno e soggetto di collegamento tra sensibilità differenti. Il Paese non può e deve privarsi del nostro contributo.
In questa campagna elettorale abbiamo affrontato e discusso i temi cruciali del dibattito pubblico, offrendo un contributo concreto all’elaborazione dei progetti relativi al lavoro, all’economia, allo stato sociale e alle relazioni internazionali. La parola d’ordine è stata e continuerà a rimanere: “lavorare per non lasciare indietro nessuno”.
Il nostro operare risponde ad un impeto includente, mai ad un solipsismo di genere sterile o elitario. Le urgenze condizionano ovviamente l’agenda delle priorità, ma i principi di fondo che garantiscono l’unità e la compattezza della nostra comunità, non possono mai venir meno. In questo momento di difficoltà e timore generale a guidarci sono i valori socialisti di difesa della libertà, della democrazia, dei diritti civili e sociali, delle pari opportunità. Valori che nella contemporaneità trovano la loro espressione attraverso la garanzia del lavoro e della formazione, mezzi di sostentamento e forma di espressione ed elevazione sociale.
Donne fidiamoci di noi e l’11 novembre, sosteniamoci, scegliamo candidati di entrambi i generi.
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