Il ponte di Ognissanti ferma le bocce della politica ma la resa dei conti interna al Patto, e soprattutto, in casa Dc, è solo rimandata. La conferma arriva dal primo commento, a caldo, del segretario di Stato per le Finanze Pasquale Valentini. “Sono amareggiato”, ha detto. “Questo non è lo stile del mio partito. Spero che la Democrazia Ccristiana dimostri che i problemi non sono suoi. Sarebbe meglio per tutto il Patto”. Dopo i mal di pancia delle scorse settimane il clima sembrava più disteso. Il Consiglio Centrale del Pdcs aveva appoggiato all’unanimità la posizione di Valentini. 2Si va avanti con questa maggioranza”, era stato detto. Bisogna rafforzare l'azione del Patto, assumere un ruolo più incisivo per stimolare il governo, superare l'instabilità politica, privilegiando il confronto con il Partito socialista riformista. Poi il colpo di scena. La maggioranza si è vista bocciare il documento che dava mandato a Congresso, Banca Centrale e Comitato per il Credito e il Risparmio di predisporre gli interventi normativi necessari, invitando il governo a promuovere un costante confronto con gli attori del sistema finanziario per fare in modo che gli interventi siano imperniati sulla massima condivisione. Con 56 presenti, il Patto per San Marino ha perso per strada almeno 7 voti. Stesso destino per l'ordine del giorno presentato dalla minoranza, Socialisti Riformisti esclusi, respinto con 32 no, 21 sì e un astenuto. Per l'opposizione è la debacle della linea politica ed economica del governo. Sulla questione più importante che riguarda lo sviluppo del sistema bancario e finanziario si perdono 7-8 voti in una maggioranza che contesta al segretario di Stato per le Finanze, che è anche leader del primo partito della coalizione, la linea portata avanti in Aula.
Sonia Tura
Sonia Tura
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