Per essere completata, la pratica della ratifica per l'accordo fra Italia e San Marino, firmato a Roma il 13 giugno scorso, mancava ancora un piccolo tassello: una nota integrativa da parte del Ministero dell'Economia che ora è arrivata alla Farnesina e ha consentito di completare la busta destinata al Consiglio dei Ministri per la firma e l'avvio dell'iter di ratifica. Forse già domani a Palazzo Chigi potrebbe essere oggetto di valutazione; stando ad alcune informazioni potrebbe essere portata in Consiglio dei Ministri “fuori sacco”, come si diece nel gergo politico-istituzionale italiano per definire una pratica che arriva sul tavolo del Governo senza essere prevista nell'agenda dei lavori all'ordine del giorno. Se non arrivasse domani, potrebbe essere la seduta successiva, quella di venerdì della prossima settimana. Completato il passaggio a Palazzo Chigi, la pratica salirebbe al Quirinale per la controfirma da parte del Capo dello Stato. E' prassi che il Presidente della Repubblica apponga il suo visto sui progetti di legge che il Governo intende avviare al voto parlamentare. Un passaggio tecnico, quasi una proforma, poi la consegna del provvedimento ai due rami del parlamento, prima al Senato, a quanto pare, e poi alla Camera dei Deputati. Sedi istituzionali dove il percorso della ratifica sarebbe già stato preparato e quindi i tempi potrebbero essere abbastanza brevi, anche se pianificarli con precisione risulta ancora difficile.
Sergio Barducci
Sergio Barducci
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