Sull’intesa con l’Ecofin San Marino prepara la propria strategia in vista dell’incontro tecnico già fissato a Bruxelles per il 26 gennaio. A Palazzo Begni i vertici della banca Centrale e degli istituti di credito sammarinesi, assieme ai segretari agli esteri alle finanze e all’industria, hanno affrontato gli aspetti legati alla tassazione del reddito da deposito bancario dei non residenti. San Marino ha già fatto conoscere all’Unione Europea la propria impostazione per l’accordo che Bruxelles intende raggiungere: nessuna rinuncia al segreto bancario, la disponibilità a discutere sulle percentuali di tassazione, sulle scadenze e sullo scambio di informazioni. L’Ecofin ha delineato un percorso, una trattativa in questo senso è già stata portata avanti dalla Svizzera, mantenimento del segreto bancario a patto che dal 2005 venga applicata una aliquota di tassazione del 15 per cento su tutti i tipi di interesse, dai conti correnti ai pronti contro termine, aliquota che sale al venti per arrivare al 35 per cento nel 2011. Con riversamento del 15 per cento dell’imposta al fisco del paese di residenza del risparmiatore. San Marino porterà a sua volta una proposta che tenga conto delle peculiarità del sistema sammarinese: il segreto non si tocca, per la delegazione del Titano, non prima almeno delle riforme in campo bancario, finanziario e fiscale, che consentano alla Repubblica una collocazione a livello internazionale diversa da quella attuale e al contempo la sottoscrizione di accordi sulla doppia imposizione con ciascun paese dell’Unione.
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