Ufficialmente al via in Italia, con la prima seduta di Camera e Senato, la XVII legislatura repubblicana. E per i i tanti neoeletti, soprattutto del Movimento a Cinque Stelle, è stato un po'- hanno dichiarato loro stessi- come il primo giorno di scuola. Mentre fuori c'era chi incoraggiava, dando il via anche a forme di protesta, ad una soluzione tempestiva, le previsioni della vigilia, che davano per scontata la mancanza di un accordo sui due nomi tra le forze politiche- sono state rispettate. Quattro votazioni, due a Montecitorio e due a Palazzo Madama, non sono bastate ad eleggere i nuovi vertici. Pd, Pdl e Scelta civica hanno rispettato l'intenzione di votare scheda bianca, mentre il M5S ha votato per i propri candidati: Roberto Fico alla Camera e Luis Alberto Orellana al Senato. I presidenti dovrebbero quindi essere eletti domani, mentre il Pd continua a lavorare per cercare un accordo con i Cinque Stelle. Avrà luogo domani, a partire dalle 11, nell'Aula di Montecitorio la quarta votazione per l'elezione del presidente della Camera. Dopo le tre fumate nere in altrettante votazioni, domani il quorum si abbassa: per essere eletti sarà sufficiente la maggioranza assoluta dei voti (316), computando anche le schede bianche. Una maggioranza di cui il centrosinistra dispone abbondantemente.
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