La sanità è stata terreno di scontro politico ed è una priorità su cui coalizioni e liste intendono investire. Il Governo che verrà dovrà anche decidere sull'attuale governance. Nel programma di Adesso.sm un punto fermo: uno Stato sovrano non può delegare a realtà esterne l'erogazione di prestazioni che ne caratterizzano autonomia e indipendenza. L'Iss va dunque arricchita con professionalità sammarinesi e sostenuta nella sua autonomia, limitando l'invadenza – si legge – dei Segretari di Stato. Troviamo anche: riforma del settore amministrativo; pubblicazione on line delle delibere del comitato esecutivo; potenziamento delle funzioni di controllo dell'authority sanitaria rispetto alla rispondenza alle norme degli interventi della Governance. San Marino prima di tutto guarda ad una rete di accordi con realtà sanitarie di eccellenza. Grande attenzione, poi, all'assistenza medica a domicilio, alle migliori professionalità anche forensi, all'offerta di servizi di medicina non convenzionale e al potenziamento della farmacia internazionale per rispondere alla domanda di medicinali innovativi e non facilmente reperibili. Tra gli obiettivi: realizzare un centro per la ricerca scientifica e clinica. Democrazia in Movimento vuole ridurre o addirittura eliminare le liste d'attesa; destinare alla sanità risorse a bilancio che vengono sprecate e sottoporre l'iss alla legge sugli appalti come il resto della pa. Il personale politico della Segreteria dovrà essere regolato in base al raggiungimento degli obiettivi. Poi, uno sguardo alla professione medica: contratti temporanei e convenzioni discrezionali dovranno essere sostituiti da contratti organici che riconducano i medici a rapporto esclusivo con la pa. L'accesso al ruolo dovrà avvenire tramite concorso, anno di prova e avanzamento di carriera per merito. La lista delle Persone Libere non lesina critiche alla dirigenza e propone che la gestione dell'ospedale venga affidata ad un pool di professionisti e medici sammarinesi. Chiede che vengano ripristinati immediatamente i posti riservati ai giovani sammarinesi che intendono proseguire gli studi fuori territorio. E guarda ad una sanità pubblica più controllata, in modo che chi non ha diritti debba rinunciarci. Infine Rinascita Democratica punta il dito contro il tentativo di riprodurre il modello italiano economicamente sostenibile solo su grandi numeri. Vuole semplificare la sanità riducendo il numero dei dirigenti e passare ad una gestione vicina alle case di cura di livello. Chiede di eliminare la politica dalla gestione e di individuare direttori di dipartimento qualificati, possibilmente sammarinesi con un progressivo ridimensionamento del ricorso ai consulenti esterni.
MF
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