Fissate le regole di funzionamento per il nuovo consiglio direttivo dell’ente di Stato dei giochi, i cui 4 componenti sono stati nominati dal Consiglio grande e generale lo scorso gennaio. Si tratta di Stefano Venturini, presidente, Pierangela Gasperoni, Paolo Mazzanti e Francesco Gatti. Dovevano essere 5, ma l’opposizione non ha ancora nominato un suo rappresentante.
Il governo ha adottato il decreto delegato sull’organizzazione interna del consiglio direttivo dell’ente: la convocazione ad esempio, viene decisa dal presidente o richiesta da almeno due dei componenti. Fissate anche le regole sulle incompatibilità: non possono essere nel direttivo i membri del Consiglio grande e generale, i magistrati, gli appartenenti ai Corpi di polizia, i coniugi, i parenti o gli affini fino al quarto grado degli amministratori della futura società di gestione delle sale da gioco, o soggetti che hanno conflitto di interesse con altre società, ad esempio quelle produttrici delle macchinette da gioco. Incompatibili anche i soggetti condannati o interdetti.
Le decisioni del consiglio direttivo dell’ente vengono adottate a maggioranza: in caso di parità, il voto del presidente vale doppio. Ogni decisione deve comunque essere avvallata dal congresso di Stato. Il consiglio può affidare incarichi speciali ad ognuno dei suoi membri, a seconda della loro specifica competenza professionale, o rivolgersi ad esperti esterni tramite contratto di consulenza. In caso di impedimento o dimissioni del presidente, lo sostituisce il rappresentante del consiglio più anziano. La decadenza avviene quando i membri non intervengono ad almeno cinque sedute consecutive.
Il governo ha adottato il decreto delegato sull’organizzazione interna del consiglio direttivo dell’ente: la convocazione ad esempio, viene decisa dal presidente o richiesta da almeno due dei componenti. Fissate anche le regole sulle incompatibilità: non possono essere nel direttivo i membri del Consiglio grande e generale, i magistrati, gli appartenenti ai Corpi di polizia, i coniugi, i parenti o gli affini fino al quarto grado degli amministratori della futura società di gestione delle sale da gioco, o soggetti che hanno conflitto di interesse con altre società, ad esempio quelle produttrici delle macchinette da gioco. Incompatibili anche i soggetti condannati o interdetti.
Le decisioni del consiglio direttivo dell’ente vengono adottate a maggioranza: in caso di parità, il voto del presidente vale doppio. Ogni decisione deve comunque essere avvallata dal congresso di Stato. Il consiglio può affidare incarichi speciali ad ognuno dei suoi membri, a seconda della loro specifica competenza professionale, o rivolgersi ad esperti esterni tramite contratto di consulenza. In caso di impedimento o dimissioni del presidente, lo sostituisce il rappresentante del consiglio più anziano. La decadenza avviene quando i membri non intervengono ad almeno cinque sedute consecutive.
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