Critici verso la Finanziaria che, dicono, non ha basi di equità fiscale e non ha respiro di prospettiva, gli euro polari presentano i loro emendamenti. Prima di tutto l’abrogazione dell’imposta sui servizi, perché rende meno competitive le imprese quando l’unico vantaggio rimasto è quello del differenziale fiscale. Poi la modifica all’addizionale Igr che propongono di abbassare dal 15 al 7,5%, affiancando la richiesta di un accertamento sui redditi delle categorie economiche dal 2008. Tutti, spiega Nicola Selva, devono fare sacrifici come i dipendenti pubblici e privati. Anche chi ha sicuramente prodotto reddito, deve contribuire. La differenza con l’impostazione del governo, ribadiscono, è proprio questa. Noi vogliamo far ricadere gli oneri su tutti – non solo sui dipendenti - con quote assolutamente sopportabili. Un altro emendamento propone di tassare le pensioni solo oltre i 3mila euro. Inoltre è previsto il 7,5% di imposta per i premi assicurativi raccolti a San Marino da compagni estere. Una sorta di scudo alla rovescia, per incentivare una massa economica, pari a 120 milioni di euro all’anno, a rimanere nelle banche sammarinesi. E questo, sottolineano, riguarda anche l’intermediario finanziario. Poi la proposta di equiparare i contratti di lavoro pubblico e privato, fin dal prossimo rinnovo. L’applicazione riguarderebbe solo i nuovi assunti perché i diritti acquisiti non si toccano. Ma, rimarcano, questo permetterebbe di ridurre i costi di una pa troppo numerosa e molto onerosa. Quindi un nuovo regolamento sugli appalti, una collaborazione più forte tra la sanità privata e l’ISS, un piano strategico per le privatizzazioni ma soprattutto, dopo l’abbassamento di 2 punti della monofase, un piano operativo per lo sviluppo del settore commerciale, individuando le aree da sfruttare con accesso veloce e immediato. Ci preoccupa, sottolinea Pier Marino Menicucci, la mancanza di prospettiva. Per noi il punto centrale rimane il rapporto con l’Italia. Finchè non viene normalizzato la situazione non cambia e a metà anno si dovranno fare altri interventi. Abbiamo auspicato un vero confronto con tutte le forze politiche, concludono, perché il momento è davvero straordinario. Si doveva chiedere all’opposizione uno sforzo grande e la minoranza doveva darlo senza altri progetti, per sopportare, insieme, un momento molto difficile. Comprendiamo, conclude Lorenzo Lonfernini, la preoccupazione di sindacato e lavoratori. Quelle tremila persone avevano ragione. Nel video l'intervista a Lorenzo Lonfernini (Segretario EpS)
Sonia Tura
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