Contributi dovuti ai lavoratori non versati per anni che si accumulano e diventano voragini di ammanco nei fondi pensionistici. L'ultimo caso eclatante – culminato nella chiusura del ristorante Garden di Cailungo – ha indotto il direttivo di Rete ad incontrare una delegazione dei vertici dell'Unione Sammarinese del Commercio e del Turismo, formata dalla presidente Marina Urbinati e dal coordinatore Luca Fabbri, per uno scambio di opinioni utile a prevenire, contrastare ed arginare il fenomeno.
“Sicuramente, per noi – commenta Gian Luigi Macina, del Direttivo di Rete – anche perché si tratta di diritti negati per le singole persone ed anche di eventuale concorrenza sleale. L'intendimento nostro è di predisporre una serie di indicazioni per alcuni emendamenti, ragionando anche con le categorie, per creare le condizioni affinché questi fenomeni non abbiano questa rilevanza e ci sia semmai una forte regressione”.
Ma quanto pesa a San Marino questo problema? “Le cifre – risponde Macina – sono abbastanza scoraggianti con volumi significativi, basti dire che nell'ultimo caso si va oltre il mezzo milione di euro, per un singolo operatore. Il fenomeno è grave e, per quel che sappiamo noi, ha anche una certa ripetitività. Sicuramente vanno quindi migliorati gli strumenti di riscossione e alcuni strumenti di controllo che hanno a che fare con le imprese in modo tale che non si generi eccessiva burocrazia e si vada al sodo, andando a creare condizioni amministrative e giuridiche per evitare che certe situazioni vadano ad incancrenirsi”.