Finanziamento ai partiti in Consiglio: abrogato il raddoppio alle elezioni
Marica Montemaggi presenta la relazione di maggioranza. C'è la consapevolezza che non ci saranno effetti immediati sul bilancio ma è un intervento – dice – che segna un percorso nuovo, per un utilizzo più accorto e prudente delle risorse dello Stato in un periodo di profonda difficoltà economica, finanziaria e sociale. Un rigore che deve riflettersi anche sull'attività di partiti e movimenti politici che dovranno essere in grado di valersi del finanziamento ordinario annuale gestendo le elezioni con quelle risorse.
C'è la speranza di una larga condivisione che però si scontra con quella che Teodoro Lonfernini definisce "un'incomprensione dei gruppi consiliari".
Lonfernini presenta “con insoddisfazione” la relazione di minoranza. I membri di commissione sono venuti a conoscenza della proposta di legge durante la riunione. Era stato chiesto un rinvio per studiare la materia. “Ciò di cui stiamo dibattendo – aggiunge - non ha nulla a che fare con quanto era previsto all'odg”. La Dc non contesta la ratio ma il metodo, dato che il progetto originale presentato in prima lettura era di un solo articolo a cui poi sono stati aggiunti emendamenti che recepiscono le raccomandazioni del Greco.
Il Segretario agli Interni respinge le critiche. Le modifiche – precisa – erano state inviate per tempo ai capigruppo. Non è stato stravolto il progetto ma arricchito da regole per una maggiore trasparenza nel controllo dei bilanci dei partiti. “Frutto di un lavoro e non un copia incolla delle raccomandazioni degli organismi internazionali”. Non capisce poi perché Rete abbia votato contro in Commissione accodandosi ad altri. Rete non ci sta e parte all'attacco, prendendo slancio dalle parole di Fabrizio Perotto secondo cui si sta scrivendo una pagina storica. “Non è storia – replica Roberto Ciavatta – è un atto dovuto. Chi lo definisce storia fa parte di Ap che per cinque anni insieme al Psd ha bocciato tutte le nostre richieste facendoci spendere a settembre un milione di euro”. Entra poi nella bagarre il riferimento a finanziamenti occulti, sulla scorta delle parole pronunciate ieri da Cardelli e su cui il Segretario Zanotti riporta l'attenzione dell'Aula.
Il Capogruppo della Dc parla di disonestà intellettuale. “Se c'è la volontà di fare chiarezza – dicono Cardelli e Ciavatta – si vada fino in fondo anche sul finanziamento a San Marino News.” Duro l'attacco di Ciavatta a Zanotti. Gli ricorda quando sosteneva, assieme ai compagni di Per, di sentirsi più vicini a Rete che ad Ap. “Così come facevano consiglieri di altri gruppi – continua Ciavatta - che sostenevano che qualche schizzo di fango bisogna tenerselo addosso se si vuole andare al governo. Ora quegli schizzi di fango sono diventati sabbie mobili e oggi siete al servizio di quello schizzo di fango”.
Gli risponde Margherita Amici: "A cosa serve ricostruire le simpatie dei consiglieri di partiti di maggioranza?" Poi, sugli attacchi a RF "a cui ci si riferisce come AP", Margherita Amici invita a maggiore ponderazione dato che - ricorda - anche fra le fila di chi punta il dito ci sono ex militanti di Alleanza Popolare.
Giancarlo Capicchioni conferma che aveva inserito il provvedimento di modifica sul raddoppio nell'assestamento di bilancio ma che strada facendo era stato tolto perché non c'era condivisione anche fra le parti che compongono l'attuale maggioranza. Entra nel dibattito anche una legge elettorale da cambiare. “Perché – chiede Capicchioni - non parlare di regole che riguardano tutti?
Condivide Alessandro Mancini. Sarebbe stato giusto – dice - valutare certi temi in un contesto più ampio. La legge elettorale non è più adatta alla geografia politica. Nella scorsa legislatura forse bisognava intervenire per cambiare le regole del gioco e in quel contesto intervenire sui finanziamenti”. Una legge elettorale – ricorda Pedini Amati – che ha penalizzato più di tutti il suo movimento. Si chiede che i finanziamenti si riferiscano al primo turno considerando premi di maggioranza che non rispecchiano la volontà popolare e rischiano di penalizzare le opposizioni. Il provvedimento – sottolinea la maggioranza – rappresenta un impegno preciso assunto dalla Coalizione in campagna elettorale e un segnale importante dato alla cittadinanza. “E' vero – dice Matteo Ciacci - in passato Civico Su e Rete hanno più volte proposto l'abolizione del raddoppio del contributo elettorale, cassato dalla precedente maggioranza. Ma adesso il Governo è cambiato e ci siamo noi di Civico, sensibili a certi temi.” “Attraverso il dialogo – gli fa eco Tony Margiotta - siamo riusciti ad ottenere un risultato non storico, non epocale, ma certamente molto importante. Spiace – aggiunge - sentire discussioni legate al passato su certe posizioni. Noi oggi stiamo cambiando alcune regole e sono contento che Rete abbia chiarito la sua posizione. E' un Progetto di legge – precisa Zanotti - non a favore della maggioranza ma per il bilancio dello Stato. Viene approvato con 38 sì, 8 no e 9 astenuti.