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Fincapital in Consiglio. Aula divisa tra commissione di inchiesta e commissione antimafia

26 set 2011
San Marino - Fincapital in Consiglio. Aula divisa tra commissione di inchiesta e commissione antimafia
San Marino - Fincapital in Consiglio. Aula divisa tra commissione di inchiesta e commissione antimafia
Sulle intercettazioni occorre essere prudenti. Prima vanno suffragate dai fatti. Ma quanto emerge è sconvolgente per il nostro Paese. Si rivelerebbe una connivenza tra malavita e alcuni settori della politica sammarinese. Così il Segretario di Stato per la Giustizia apre il dibattito sulla vicenda Fincapital, ricordando la prima segnalazione arrivata nel 2008 da parte della Gendarmeria su fatti che coinvolgevano Livio Bacciocchi, due società Impresit 2000 e Ises e Francesco Vallefuoco. La gendarmeria non continuò a indagare per mancanza di personale. Augusto Casali sottolinea la valenza della posizione assunta dal Governo e da tutta la classe politica sulla presa di coscienza del fenomeno ma anche i limiti e l'inadeguatezza del sistema sammarinese. Il 6 e 7 ottobre, anticipa il titolare della Giustizia, verranno presentate ai capigruppo e alla commissione Affari di giustizia le proposte sulla riorganizzazione delle forze di Polizia, sul potenziamento del Tribunale e della sua sezione penale, su ulteriori adeguamenti legislativi ad esempio sulla confisca dei beni. E il 14 ottobre Luigi Vigna sarà a San Marino per una disamina delle proposte complessive. Adesso, conclude Casali, dalla politica deve partire un messaggio forte e condiviso per fare piena chiarezza sui fatti. Tutta l’Aula chiede verità ma si divide sul percorso. C’è chi vuole una commissione di inchiesta e chi chiede l’immediata operatività della commissione antimafia. La politica, rimarca il capogruppo del Psd, deve essere capace di andare fino in fondo. La cosa peggiore però, dice Claudio Felici, sarebbe entrare nel tritacarne della polemica politica rimpallandoci ipotetiche responsabilità. Sulla stessa linea il segretario della Dc Marco Gatti. C’è una classe politica che vuole trasparenza, afferma, e non faccio distinzioni tra maggioranza e opposizione. Toni diversi dal segretario del Psrs Simone Celli. La Procura di Napoli, dice, fa riferimento a un patto tra politica e malavita. Certi collegamenti esistono e bisogna chiarezza. Con quale strumento lo decideremo tutti insieme ma deve essere concreto. Anche il capogruppo di Sinistra Unita Ivan Foschi tratteggia un quadro allarmante. Ci sono responsabilità diffuse, dice. Per anni la politica ha dormito irridendo i pochi che avevano il coraggio di porre dubbi sul sistema San Marino. L’Upr sulla vicenda Fincapital è stata una mosca bianca, rivendica il capogruppo Giovanni Lonfernini che alla politica chiede di fare un passo indietro, di affidare la guida del Paese a persone credibili e poi di andare al voto. Si facciano i nomi, dice Gian Nicola Berti di Noi Sammarinesi, io sotto ricatto non ci sto. Per lui tocca alla commissione antimafia verificare commistioni tra la politica e la malavita organizzata. Fiorenzo Stolfi del Psd ricorda che già Tremonti elencò, tra i problemi da risolvere, quello delle infiltrazioni malavitose mentre Vanessa Muratori di Sinistra Unita chiede di stabilire, con delibera, il sequestro dei beni elencati dai camorristi. Federico Bartoletti, della Dc, punta il dito su una vigilanza all’acqua di rose mentre Giuseppe Morganti del Psd riconosce al governo in carica di avere fatto molte cose, in questi tre anni, sulla spinta delle emergenze. Ma lo Stato, dice, non riesce a rilanciare la propria autorevolezza nei confronti del Paese e nelle sedi internazionali. Si, afferma, alla commissione di inchiesta ma serve un momento di unità politica nazionale.

Sonia Tura

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