“Un organismo terzo, come l'Fmi – dichiara Marco Gatti, Segretario Pdcs - è importante perchè fa analisi obiettive e non di parte. Le politiche che abbiamo messo in atto per equilibrare il bilancio e piu' in generale l'economia del paese, stanno funzionando. Gli obiettivi che ci siamo dati sono stati raggiunti ma non possiamo abbassare la guardia perchè ci sono ancora diverse cose da fare e le prospettive del paese sono importanti. Il prossimo obiettivo è che l'economia torni a produrre posti di lavoro”.
“Il report Fmi - commenta il coordinatore di Ap Nicola Renzi - evidenzia passi avanti su vari aspetti. I conti pubblici sono in sicurezza e bisogna affrontare le criticita del sistema finanziario e bancario. E' prevista una contenuta crescita del pil che fa ben sperare. Vengono suggeriti interventi importanti da vagliare con attenzione per calibrarli sulla nostra realtà. Alcuni punti evidenziati dal fondo, come le maggiori risorse per banca centrale, vanno messi in atto con molta attenzione. Non prima, in ogni caso, di aver eliminato definitivamente ogni spreco e rendita di posizione in questo settore”.
“La relazione su San Marino del Fondo Monetario Internazionale è incoraggiante – dichiara Marina Lazzarini, segretario del Psd - “Indica segni di stabilizzazione dell’economia sammarinese e questo vuol dire che non siamo più in “caduta libera” ma che in attesa di riprendere a salire. Dobbiamo accelerare questa risalita.
Le osservazioni su Cassa di Risparmio vanno valutate nelle variabili attuative e le indicazioni generali possono essere applicate a tutto il settore bancario. L’ingresso nella White list italiana e il riconoscimento del Moneyval danno al paese una carica positiva che potrà essere determinante per l’attrazione degli investimenti esteri e la creazione di nuovi posti di lavoro”.
Noi Sammarinesi sottolinea che il paragrafo finale del report Fmi, che parla di “recenti miglioramenti nel contesto imprenditoriale” è un importante riconoscimento per il lavoro portato avanti dalla Segreteria di Stato per l'Industria. L'organismo internazionale – prosegue Noi Sammarinesi – ha dato un rilievo positivo in generale sull'economia sammarinese a riprova della bontà del lavoro portato avanti da questo governo e questa maggioranza che è sulla strada giusta”. “Il FMI - osserva Roberto Ciavatta di Rete - denuncia l 'assenza di business plan per Carisp e il problema dei crediti dubbi delle banche, biasimando la cattiva politica dei crediti d'imposta elargiti da politici contigui: da noi le banche stanno al sicuro, le salva pantalone. Ciò detto spesso le ricette del FMI salvaguardano le banche a scapito dello stato sociale. Sono le banche al servizio delle persone o è il contrario? Guardando gli esiti delle ricette del FMI in Grecia, forse è meglio tener conto delle indicazioni ma agire privilegiando, soprattutto, i diritti delle persone”.
Per Paride Andreoli, capogruppo del Ps - “Tre gli aspetti fondamentali nel report Fmi: il rallentamento della crescita; le criticità del sistema bancario e finanziario con il problema Cassa di Risparmio che non è ancora stato risolto nonostante ci siano già stati interventi pubblici; la questione dell'aumento del gettito fiscale e della patrimoniale che a San Marino è una tassa che è stata già imposta. Non si possono chiedere altre tasse anche perchè un aumento della tassazione sugli immobili ci sarà comunque con la riforma del catasto appena approvata”.
“Nulla di nuovo dal Fondo Monetario Internazionale. Conferma – dichiara il coordinatore Upr Nicola Selva - la normalizzazione nelle relazioni internazionali per uscire dalla “profonda recessione” in cui San Marino si trova.
La missione FMI parlando di CARISP, riafferma quanto già detto da Fitch ratings. Manca chiarezza nel piano industriale e le parole utilizzate dalla delegazione: “ha bisogno di un business plan solido e credibile” destano preoccupazione. Capiamo ma non condividiamo le proposte di alzare la pressione fiscale o interventi di spending review -stipendi, pensioni, sanità- per sostenere gli investimenti in infrastrutture proposti dal Governo. Sono soluzioni standard applicate dagli economisti FMI a Paesi in recessione come San Marino”
"Crediamo che la ricetta proposta dal FMI – dichiara Matteo Ciacci, coordinatore Civico 10 - sia più o meno la solita: riduzione della spesa e quindi tagli e aumento della pressione fiscale.
Anche noi crediamo che serva reperire riserve per 30 milioni all'anno per ridurre il debito pubblico ma, al contrario dell'Fmi, pensiamo sarebbe deleterio creare un debito estero per il nostro paese. Il punto che viene toccato poco nella relazione del FMI è lo sviluppo economico anche perchè abbiamo una disoccupazione, giovanile in particolar modo, altissima. Attendiamo il business Plan di Carisp per poter fare valutazioni più approfondite sulla nostra banca di sistema”
“Come evidenzia lo stesso FMI – afferma Vanessa D'Ambrosio, segretario di Sinistra Unita - rimane il problema di un piano di riforme strutturali importanti: in tal senso, anche la separazione bancaria potrebbe essere uno strumento efficace. Valutiamo negativamente il riferimento ad un taglio dei costi dello stato sociale perché, visti i precedenti, il rischio di tagli lineari insensati è alto. L’austerity porterebbe un taglio drastico della spesa e di conseguenza un riacutizzarsi della crisi che già stiamo vivendo. Siamo convinti che serva un piano di sviluppo economico serio e lungimirante e un intervento sui fattori che determinano il rallentamento della ripresa economica”.
“Il report Fmi - commenta il coordinatore di Ap Nicola Renzi - evidenzia passi avanti su vari aspetti. I conti pubblici sono in sicurezza e bisogna affrontare le criticita del sistema finanziario e bancario. E' prevista una contenuta crescita del pil che fa ben sperare. Vengono suggeriti interventi importanti da vagliare con attenzione per calibrarli sulla nostra realtà. Alcuni punti evidenziati dal fondo, come le maggiori risorse per banca centrale, vanno messi in atto con molta attenzione. Non prima, in ogni caso, di aver eliminato definitivamente ogni spreco e rendita di posizione in questo settore”.
“La relazione su San Marino del Fondo Monetario Internazionale è incoraggiante – dichiara Marina Lazzarini, segretario del Psd - “Indica segni di stabilizzazione dell’economia sammarinese e questo vuol dire che non siamo più in “caduta libera” ma che in attesa di riprendere a salire. Dobbiamo accelerare questa risalita.
Le osservazioni su Cassa di Risparmio vanno valutate nelle variabili attuative e le indicazioni generali possono essere applicate a tutto il settore bancario. L’ingresso nella White list italiana e il riconoscimento del Moneyval danno al paese una carica positiva che potrà essere determinante per l’attrazione degli investimenti esteri e la creazione di nuovi posti di lavoro”.
Noi Sammarinesi sottolinea che il paragrafo finale del report Fmi, che parla di “recenti miglioramenti nel contesto imprenditoriale” è un importante riconoscimento per il lavoro portato avanti dalla Segreteria di Stato per l'Industria. L'organismo internazionale – prosegue Noi Sammarinesi – ha dato un rilievo positivo in generale sull'economia sammarinese a riprova della bontà del lavoro portato avanti da questo governo e questa maggioranza che è sulla strada giusta”. “Il FMI - osserva Roberto Ciavatta di Rete - denuncia l 'assenza di business plan per Carisp e il problema dei crediti dubbi delle banche, biasimando la cattiva politica dei crediti d'imposta elargiti da politici contigui: da noi le banche stanno al sicuro, le salva pantalone. Ciò detto spesso le ricette del FMI salvaguardano le banche a scapito dello stato sociale. Sono le banche al servizio delle persone o è il contrario? Guardando gli esiti delle ricette del FMI in Grecia, forse è meglio tener conto delle indicazioni ma agire privilegiando, soprattutto, i diritti delle persone”.
Per Paride Andreoli, capogruppo del Ps - “Tre gli aspetti fondamentali nel report Fmi: il rallentamento della crescita; le criticità del sistema bancario e finanziario con il problema Cassa di Risparmio che non è ancora stato risolto nonostante ci siano già stati interventi pubblici; la questione dell'aumento del gettito fiscale e della patrimoniale che a San Marino è una tassa che è stata già imposta. Non si possono chiedere altre tasse anche perchè un aumento della tassazione sugli immobili ci sarà comunque con la riforma del catasto appena approvata”.
“Nulla di nuovo dal Fondo Monetario Internazionale. Conferma – dichiara il coordinatore Upr Nicola Selva - la normalizzazione nelle relazioni internazionali per uscire dalla “profonda recessione” in cui San Marino si trova.
La missione FMI parlando di CARISP, riafferma quanto già detto da Fitch ratings. Manca chiarezza nel piano industriale e le parole utilizzate dalla delegazione: “ha bisogno di un business plan solido e credibile” destano preoccupazione. Capiamo ma non condividiamo le proposte di alzare la pressione fiscale o interventi di spending review -stipendi, pensioni, sanità- per sostenere gli investimenti in infrastrutture proposti dal Governo. Sono soluzioni standard applicate dagli economisti FMI a Paesi in recessione come San Marino”
"Crediamo che la ricetta proposta dal FMI – dichiara Matteo Ciacci, coordinatore Civico 10 - sia più o meno la solita: riduzione della spesa e quindi tagli e aumento della pressione fiscale.
Anche noi crediamo che serva reperire riserve per 30 milioni all'anno per ridurre il debito pubblico ma, al contrario dell'Fmi, pensiamo sarebbe deleterio creare un debito estero per il nostro paese. Il punto che viene toccato poco nella relazione del FMI è lo sviluppo economico anche perchè abbiamo una disoccupazione, giovanile in particolar modo, altissima. Attendiamo il business Plan di Carisp per poter fare valutazioni più approfondite sulla nostra banca di sistema”
“Come evidenzia lo stesso FMI – afferma Vanessa D'Ambrosio, segretario di Sinistra Unita - rimane il problema di un piano di riforme strutturali importanti: in tal senso, anche la separazione bancaria potrebbe essere uno strumento efficace. Valutiamo negativamente il riferimento ad un taglio dei costi dello stato sociale perché, visti i precedenti, il rischio di tagli lineari insensati è alto. L’austerity porterebbe un taglio drastico della spesa e di conseguenza un riacutizzarsi della crisi che già stiamo vivendo. Siamo convinti che serva un piano di sviluppo economico serio e lungimirante e un intervento sui fattori che determinano il rallentamento della ripresa economica”.
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