“Il summit del G20 di Londra rimarrà nella storia come il momento che ha sancito la fine del segreto bancario”. Lo ha detto il premier inglese Gordon Brown. Dopo di lui il Presidente francese Nicolas Sarkozy, annuncia che verrà resa nota la lista nera dei paesi che rifiutano di collaborare in materia fiscale preparata dall’Ocse. I grandi della Terra hanno anche deciso di stanziare mille miliardi di dollari in aiuti economici. Niente soldi invece ai manager che falliscono. Entro la fine del 2009 ci sarà un nuovo vertice.
Tra le regole adottate, Brown ha parlato di fine della segretezza bancaria e, soprattutto, dei paradisi fiscali, nei loro confronti saranno prese azioni immediate. Verranno create nuove regole per stipendi e bonus a livello globale, affinché non sia più possibile "premiare il fallimento". Le banche saranno ripulite dagli asseti tossici.
Entro il 2010 verranno iniettate, nelle economie mondiali, qualcosa come 5 trilioni di dollari, allo scopo di risollevare le economie e di creare nuovi posti di lavoro e saranno erogati 1000 miliardi di dollari per sostenere il Fondo Monetario Internazionale. Sì, dunque, alla black list dei paradisi fiscali. Il testo comune segna una vittoria dell’asse franco-tedesco e di Sarkozy che, sull’inserimento della black list, aveva finito per minacciare di andarsene del summit, costringendo gli scettici Brown e Obama a fare marcia indietro.
Sonia Tura
Tra le regole adottate, Brown ha parlato di fine della segretezza bancaria e, soprattutto, dei paradisi fiscali, nei loro confronti saranno prese azioni immediate. Verranno create nuove regole per stipendi e bonus a livello globale, affinché non sia più possibile "premiare il fallimento". Le banche saranno ripulite dagli asseti tossici.
Entro il 2010 verranno iniettate, nelle economie mondiali, qualcosa come 5 trilioni di dollari, allo scopo di risollevare le economie e di creare nuovi posti di lavoro e saranno erogati 1000 miliardi di dollari per sostenere il Fondo Monetario Internazionale. Sì, dunque, alla black list dei paradisi fiscali. Il testo comune segna una vittoria dell’asse franco-tedesco e di Sarkozy che, sull’inserimento della black list, aveva finito per minacciare di andarsene del summit, costringendo gli scettici Brown e Obama a fare marcia indietro.
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