E’ Gatti il protagonista di questa giornata parlamentare. Dopo il varo degli ammortizzatori sociali a larghissima maggioranza, 41 si 7 no e 2 astenuti, il Segretario di Stato per le finanze ha preso la parola chiedendo all’Aula di permettergli una inusuale riflessione. “Se il problema sono io - ha detto in sostanza - ho già dato al segretario della Dc la disponibilità a farmi da parte. A questo punto ovviamente la relazione economica e di riforma fiscale è passata assolutamente in secondo piano. L’aula si è svuotata e tutte le forze di opposizione hanno dichiarato di non voler partecipare a un dibattito fantasma, dal momento che il relatore potrebbe non essere più la persona che dovrà attuare la riforma fiscale. La minoranza ha parlato di testamento politico di Gatti ricordando che è dall’interno della maggioranza che si sono levate voci che chiedono le sue dimissioni, ritenendolo il problema del rapporto con l’Italia. “Lunedì prossimo - ha detto Felici - San Marino sarà chiamato dall’Italia a rispondere della decapitazione di Banca Centrale e della collaborazione giudiziaria. E voci insistenti - ha aggiunto - dicono che gli interlocutori sammarinesi dovranno essere di gradimento della controparte”.
Simone Celli parla di clima surreale: “Al Patto di San Marino - ha detto il segretario del Psrs - la responsabilità di chiarire la situazione. Oggi c’è una partita aperta sulla Segreteria di Stato per le finanze, una partita politica importante che va risolta. Bisogna voltare pagina e rinnovare la politica”.
Valutazioni condivise da Ivan Foschi di Sinistra Unita che ha puntato il dito sulla situazione del Paese e la mancanza di progetti di sviluppo: “Tutto - ha ricordato - dipende dal rapporto con l’Italia tuttora irrisolto”. Per i DdC bisogna ripartire da un atto di coraggio dirompente: “Avevamo già detto - ha sottolineato Pier Marino Mularoni - che era prossimo il collasso della maggioranza. Oggi si è formalizzato inequivocabilmente e le dichiarazioni dei partiti del Patto lasciano poche interpretazioni sul futuro di questo governo. Per il Patto il confronto interno sull’efficacia dell’azione di governo e in particolare nel rapporto con l’Italia parte dal presupposto che non è in discussione né l’esecutivo né la coalizione di maggioranza”. Nel video, le dichiarazioni in aula del segretario alle Finanze, Gabriele Gatti
Sonia Tura
Simone Celli parla di clima surreale: “Al Patto di San Marino - ha detto il segretario del Psrs - la responsabilità di chiarire la situazione. Oggi c’è una partita aperta sulla Segreteria di Stato per le finanze, una partita politica importante che va risolta. Bisogna voltare pagina e rinnovare la politica”.
Valutazioni condivise da Ivan Foschi di Sinistra Unita che ha puntato il dito sulla situazione del Paese e la mancanza di progetti di sviluppo: “Tutto - ha ricordato - dipende dal rapporto con l’Italia tuttora irrisolto”. Per i DdC bisogna ripartire da un atto di coraggio dirompente: “Avevamo già detto - ha sottolineato Pier Marino Mularoni - che era prossimo il collasso della maggioranza. Oggi si è formalizzato inequivocabilmente e le dichiarazioni dei partiti del Patto lasciano poche interpretazioni sul futuro di questo governo. Per il Patto il confronto interno sull’efficacia dell’azione di governo e in particolare nel rapporto con l’Italia parte dal presupposto che non è in discussione né l’esecutivo né la coalizione di maggioranza”. Nel video, le dichiarazioni in aula del segretario alle Finanze, Gabriele Gatti
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