Concesse dopo 12 giorni di fuocomartellamento dell’aviazione e dell’artiglieria israeliana.
Una decisione del governo di Tel Aviv per ragioni umanitarie e consentire alla gente di approviggionarsi. dalle 13 alle 16 a sud della Striscia per consentire l’ingresso di decine di camion con generi di prima necessità e medicinali, oltre ai rifornimenti di combustibile per ospedali e presidi sanitari.
Le misure sono state giudicate insufficienti dalle organizzazioni umanitarie presenti sul campo nonostante siano previste “pause umanitarie” anche nei prossimi giorni da ambo le parti.
Allo scoccare di fine tregua l’artiglieria di Tel Aviv ha ricominciato a colpire la zona nord di Gaza City mentre i razzi grad e i missili hanno riaperto le ostilità su tutti i fronti. Per la gente nel frattempo si prepara ad una nuova notte di paura.
Mentre in una dichiarazione congiunta, i sindacati sammarinesi chiedono il cessate il fuoco da entrambe le parti e fanno un appello alle istituzioni della Repubblica perché il governo si faccia portavoce, in un contesto di neutralità, della ripresa del processo di pacificazione.
Una decisione del governo di Tel Aviv per ragioni umanitarie e consentire alla gente di approviggionarsi. dalle 13 alle 16 a sud della Striscia per consentire l’ingresso di decine di camion con generi di prima necessità e medicinali, oltre ai rifornimenti di combustibile per ospedali e presidi sanitari.
Le misure sono state giudicate insufficienti dalle organizzazioni umanitarie presenti sul campo nonostante siano previste “pause umanitarie” anche nei prossimi giorni da ambo le parti.
Allo scoccare di fine tregua l’artiglieria di Tel Aviv ha ricominciato a colpire la zona nord di Gaza City mentre i razzi grad e i missili hanno riaperto le ostilità su tutti i fronti. Per la gente nel frattempo si prepara ad una nuova notte di paura.
Mentre in una dichiarazione congiunta, i sindacati sammarinesi chiedono il cessate il fuoco da entrambe le parti e fanno un appello alle istituzioni della Repubblica perché il governo si faccia portavoce, in un contesto di neutralità, della ripresa del processo di pacificazione.
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