Giacomo Simoncini ha consegnato in mattinata alla Reggenza la lettera con la quale comunica l'intenzione di dimettersi da consigliere. “Ringrazio – scrive lo stesso Simoncini in un comunicato - tutti coloro che mi hanno espresso sostegno e vicinanza ma le dimissioni dalla carica di consigliere sono l'unico modo che oggi vedo per contrastare lo stillicidio quotidiano cui abbiamo finora assistito. Non potrei farlo, efficacemente e senza coinvolgere altre persone, restando al mio posto”.
Lo scorso 4 ottobre c'è stata la sentenza di primo grado del processo in cui era imputato per i fatti accaduti a Palazzo Pubblico, nel marzo 2022, quando era Capitano Reggente e denunciati da una dipendente della Segreteria Istituzionale. Simoncini è stato condannato ad una multa di 2.000 euro per atti indecenti ed assolto dall'accusa di violenza privata. La sua difesa ha già preannunciato appello e anche il Procuratore del Fisco, che aveva chiesto una condanna a 2 anni, ricorrerà in secondo grado.
“Da domani – scrive Simoncini - mi concentrerò solo a dimostrare la mia totale innocenza nel processo ed a difendermi anche fuori dal processo senza i condizionamenti e le cautele che la carica che ricopro mi ha imposto di mantenere. Confido nella Giustizia, quella vera – aggiunge - non quella di chi, senza conoscere la verità dei fatti e senza attendere gli esiti finali dei processi, non disdegna lo strumento della calunnia per distruggere le persone”.