“Non vogliamo padroni in casa nostra”, affermano in coro i consiglieri Giuseppe Rossi, Monica Bollini, Glauco Sansovini, Romeo Morri e Augusto Casali, che hanno in programma una serie di serate pubbliche per informare la cittadinanza sulla vicenda della Giochi San Marino Spa, che sta tenendo banco ormai da mesi. Ma non si limiteranno a questo: è stata infatti annunciata un’ulteriore iniziativa, la presentazione di tre referendum, due propositivi ed uno abrogativo, che mirano a far sì che l’attività legata ai giochi della sorte e di abilità sia di esclusiva pertinenza dello Stato. “Basta con le società private – hanno affermato i consiglieri – ed inoltre è tempo che i sammarinesi prendano posizione su questa vicenda, la linea d demarcazione è ormai stata tracciata, o si sta da una parte o dall’altra”. Per l’opposizione resta il fatto che 'il Governo non intende fare chiarezza sulla vicenda, perché non ha mai incaricato alcun tecnico di svolgere perizie sulle macchinette e dissipare così ogni dubbio'. Le ultime dichiarazioni della Giochi San Marino, come ad esempio l’annuncio di querele, sono state interpretate come minacce ed intimidazioni. “E in Consiglio – hanno concluso i cinque consiglieri – vi sono ancora troppi avvocati difensori di questa società. Per sapere chi siano basta ascoltare i dibattiti in aula. Ed è un dato di fatto che dentro ogni pentola che scoperchiamo, troviamo sempre lo stesso fagiolo”.
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